Pesaro

Biolab Pesaro, il comitato: «Troppi rischi nella manipolazione di patogeni pericolosi»

I cittadini tornano sul tema dopo la manifestazione del primo maggio: «Zona a rischio idrogeologico, sanitario, non c'è necessità di costruirlo»

Un momento del corteo

PESARO – Passata la manifestazione contro il biolab del primo maggio, il comitato dei cittadini torna a farsi sentire.

«A quanto pare non è ancora chiaro a tutti il motivo della nostra opposizione al laboratorio sperimentale BSL3 che vorrebbero costruire a Pesaro sul terreno in vendita alla Torraccia in prossimità di un’ansa del Fiume Foglia.
Al di là di quanto già detto sulla vendita di questi 12.230 mq, che sono tanti, riguardo alla vocazione tradita di quella zona di Pesaro, sui rischi idrogeologici legati ai cambiamenti climatici per di più in zona sismica, sulla insufficiente valutazione dal punto di vista sanitario, sulla manifesta indifferenza rispetto alla diminuzione di valore delle abitazioni, come tutto già ampiamente spiegato sia sull’esposto inviato a vari indirizzi istituzionali dalla consigliera comunale Lisetta Sperindei, sia sul Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica da parte del gruppo cittadino, traslato al Tar dal Sindaco di Pesaro, va aggiunto che, in ultima analisi, anche il dibattito sorto ultimamente sull’esistenza reale o meno dei virus, ci lascia indifferenti rispetto all’opposizione che stiamo portando avanti contro il laboratorio di Pesaro».

In attesa della decisione del Tar tale da spingere il Comune a posticipare la vendita del terreno fino alla pronuncia, il Comitato prosegue: «Il motivo reale è che, virus o non virus, in questi laboratori si fa sperimentazione e manipolazione di patogeni pericolosi per la salute umana e animale, attività di cui non vediamo assolutamente la necessità dati i rischi che sono insiti in queste manipolazioni che sperimentano anche alterazioni genetiche nella segretezza più assoluta ma che, purtroppo, non è detto che siano indenni da disfunzioni che possono nuocere ai biologi che li trattano, ma anche alla popolazione in caso di fuoriuscita accidentale dai confini del laboratorio. Sulla normativa dell’INAIL relativa al Rischio biologico nei laboratori, per il Gruppo 3 (BSL3) è scritto: “agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche”. Non basta?».

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