Pesaro

Biodigestore, i sindacati: «Bene, ma sia l’avvio della fusione tra Marche Multiservizi e Aset»

Cgil e Cisl favorevoli all'impianto, ma chiedono una conferenza di servizi e auspicano integrazione per la nascita di un'unica azienda provinciale

Il rendering del biodigestore

VALLEFOGLIA – Biodigestore a Talacchio, i sindacati a favore dell’impianto, ma non senza “Se” e “ma”. E soprattutto con l’idea di una fusione tra Aset e Marche Multiservizi.

«Come organizzazioni sindacali ci siamo già espressi a favore della realizzazione di un biodigestore per il trattamento della frazione organica dei rifiuti – fanno sapere Stefano Ovani e Andra Piccolo della Cgil e Maurizio Andreolini e Maria Grazia Santini della Cisl – I vantaggi, anche ribaditi qualche giorno fa in una iniziativa di Legambiente, sono noti a tutti e particolarmente importanti per la gente che rappresentiamo. Sarà un’opera che metterà in sicurezza il nostro territorio perché non saremo più dipendenti dagli impianti presenti fuori regione. L’ottenimento di gas metano da immettere nella rete di distribuzione così come la produzione di compost di qualità da utilizzare in agricoltura contribuiscono alla tutela dell’ambiente. Inoltre ci sono i vantaggi derivati dalle minori emissioni di CO2 dei camion attualmente impiegati per il trasporto verso il centro e nord Italia».

Per i sindacati «sarà una occasione di nuovo lavoro, sia per quelli che saranno impegnati nella realizzazione dell’impianto sia per quelli che saranno occupati per la gestione del biodigestore una volta attivo. Vantaggi economici che saranno utilizzati per contenere le tariffe, una necessità in questi tempi di difficoltà per tante famiglie. In questo contesto, il tempo non è una variabile indifferente perché non si può rinunciare agli incentivi previsti e quindi abbiamo apprezzato che fin da subito l’istanza di autorizzazione sia stata presentata alla Provincia da parte della società Green Factory controllata da Marchemultiservizi».

Ma ecco la richiesta «Servono però luoghi deputati alla partecipazione. Comprendiamo le legittime preoccupazioni che possano avere le popolazioni limitrofe al sito individuato, al netto di chi intende solamente speculare per ipotetiche future fortune elettorali così come al netto di interessi particolari che non possono ledere quelli collettivi. Riteniamo che anche la conferenza dei servizi sia il luogo preposto per le istanze e le osservazioni da parte dei portatori di interesse e in quella sede noi chiederemo di essere ascoltati.

Nel frattempo ci siamo rivolti alle nostre sedi sindacali dove sono presenti biodigestori anaerobici con tecnologia simile a quella che si vuole implementare qua (Bologna, Trento, Foligno, Cesena) per sapere se ci fossero problemi di emissioni di cattivi odori, una preoccupazione che serpeggia. In tutti i casi abbiamo registrato assenza di problemi odorigeni. Naturalmente in alcune di queste località si erano costituiti comitati di opposizione alla realizzazione degli impianti ma una volta realizzati la convivenza e il grado di soddisfazione è buona.

Sarebbe importante che Marchemultiservizi e Aset partecipassero assieme alla realizzazione di questo infrastruttura. Potrebbe essere l’inizio di un percorso comune finalizzato a una maggiore integrazione tra queste due aziende senza escludere anche una fusione per la nascita di una azienda provinciale dei servizi a controllo pubblico.

Riteniamo che una maggiore integrazione tra le due aziende sia cruciale per entrambi e perciò occorre prendere decisioni. Non ha senso continuare a programmare separatamente gli investimenti nell’idrico e nell’igiene ambientale. E’ grave che le proprietà sottovalutino questo pericolo, non si pongano il problema di lavorare assieme, superando anacronistici campanilismi».

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