Pesaro

Biancani: «L’ex ferrovia Fano-Urbino è ideale per un percorso ciclopedonale»

Per il consigliere regionale «la ferrovia commerciale per il futuro del territorio va pensata su un altro tracciato». Ecco perché

La ferrovia Fano-Urbino

URBINO – No a un treno commerciale, ma solo per scopi turistici sulla Fano-Urbino. Sì alla ciclovia. A dirlo è il consigliere Andrea Biancani.

«L’ex ferrovia è l’area ideale per realizzare un percorso ciclopedonale – afferma Biancani -. Non sono mai stato contrario a un collegamento ferroviario tra Fano e Urbino, ma sostengo da sempre che un treno commerciale, quindi per il trasporto di pendolari e merci, non possa essere riattivato sul vecchio tracciato.

L’attuale tracciato, infatti, ha moltissime criticità, tra cui in particolare la presenza di ben 97 passaggi a livello con diverse intersezioni con strade importanti. Inoltre, anche se non viene detto molto spesso, la ferrovia non arriva veramente ad Urbino, ma sotto. I binari infatti si fermano davanti ai capannoni della Benelli Armi. Per arrivare in città occorrerebbe poi istituire un’apposita navetta per affrontare la salita finale. Penso che non sia opportuno un riutilizzo commerciale di quella linea così come, sino ad oggi, è ritenuto anche da RFI e dal ministero, che non solo dismisero la ferrovia nel 2011, ma stavano anche per venderne una parte.

Ci opponemmo alla vendita perché ritenevamo, e così tutt’ora, che mantenere l’unitarietà di quell’infrastruttura era nell’interesse pubblico per salvaguardarne le potenzialità di sviluppo che avrebbe offerto al territorio attraverso, ad esempio, la realizzazione della ciclovia a fianco dei binari con l’eventuale attivazione di un treno turistico o di altri mezzi sostenibili, compatibili con il nostro progetto di ciclovia.

Una ciclovia lineare, ben isolata dal traffico e che non avrebbe costretto ciclisti e pedoni a passare tra case, strade e parcheggi dei residenti, avrebbe rappresentato un vero attrattore turistico e migliorato la qualità della vita dei residenti».

Quanto al treno commerciale il consigliere regionale vede «una nuova linea ferroviaria che ci permetterebbe di guardare al futuro e alle reali necessità del territorio. Una tratta che potrebbe ad esempio passare a fianco della Fano-Grosseto o in un tracciato individuato da RFI, collegando la stazione di Fano, sulla linea adriatica, a quella di Arezzo da cui si può prendere l’alta velocità per Roma e Firenze, pensando eventualmente a un collegamento verso Urbino, che arrivi realmente in città.

Un’ulteriore possibilità potrebbe essere quella di collegare Fano con Fabriano, utilizzando parte della tratta già esistente che parte da Pergola, in modo da connettersi poi con la Falconara-Orte e arrivare verso Roma. Un percorso più lungo ma che nei prossimi anni sarà potenziato con il raddoppio dei binari e che costituirebbe un collegamento del nostro territorio con la costa tirrenica.

Una ferrovia che colleghi la nostra costa alle linee ferroviarie tirreniche sarebbe un’opera realmente strategica, ma è fuori dalle possibilità di sviluppo dell’attuale tracciato che ha un solo binario, è privo di possibilità di raddoppio e che, ad oggi, termina davanti ad un’importante fabbrica del nostro territorio.

Ora la Regione dichiara di essere in attesa dell’esito, più volte annunciato, dello studio di fattibilità di RFI, che dovrebbe permettere di conoscere il reale rapporto tra costi e benefici del ripristino della linea non solo a fini turistici ma anche commerciali e che consentirebbe di avere ulteriori elementi per valutare le decisioni future. Resto rammaricato del fatto che la Regione abbia già deciso di non realizzare il percorso ciclopedonale lungo la ferrovia, senza aspettare nemmeno l’esito di questo studio di fattibilità».

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