Pesaro

Biancani: «Assunzioni promesse al pronto soccorso di Pesaro, nessuna certezza sui tempi»

Il consigliere regionale Pd: «Il bando per 8 medici di emergenza-urgenza deve ancora uscire. Occorre aumentare il riconoscimento economico»

Immagine di repertorio

PESARO – Carenza di personale dei Pronto Soccorso, la Regione Marche ha promesso assunzioni, ma non ci sono ancora certezze sui tempi. Un tema molto sentito dopo lo sfogo del primario e dei medici. Cosa sottolineata dal consigliere Andrea Biancani: «Nell’interrogazione che ho presentato ho lanciato alla Regione due proposte: aprire i bandi per l’emergenza-urgenza anche ad altre specialità mediche compatibili e aumentare i compensi di chi lavora nell’emergenza-urgenza, in quanto disciplina usurante, che impedisce l’esercizio complementare della libera professione e che spesso ha, di base, salari più bassi di altre specialità.
La scorsa settimana l’Assessore aveva annunciato il reclutamento di 8 medici di emergenza-urgenza e 5 medici di altre specialità da impiegare anche nel Pronto Soccorso. Ad oggi però il bando per i medici di emergenza-urgenza deve ancora uscire. Nel frattempo, Marche Nord, per individuare i 5 medici di altre specialità compatibili con il Pronto Soccorso, sta scorrendo le graduatorie regionali. Ad oggi, quindi, non ci sono certezze sui tempi di arrivo del nuovo personale».

Biancani chiude: «L’assessore ha anche annunciato che, al fine di coinvolgere nel Pronto Soccorso anche altri medici, la Regione organizzerà due corsi semestrali all’anno di emergenza-urgenza rivolti a medici con specialità compatibili con questo settore. Un’iniziativa meritevole, ma che rischia di restare una soluzione tampone se poi questa carriera continua a essere meno appetibile delle altre specializzazioni.
Ritengo, quindi, fondamentale che si aumentino da subito anche i riconoscimenti economici per rendere più attrattivo il lavoro nell’emergenza-urgenza, non possiamo aspettare la modifica del contratto nazionale.
Purtroppo la Regione ha ribadito, per quanto riguarda un aumento delle indennità dei medici del Pronto Soccorso, che si può agire sui contratti senza prima una modifica a livello nazionale. Se la modifica dei contratti non è la strada percorribile ritengo, però, che la Regione debba studiare altre soluzioni tecniche per dare un maggior riconoscimento economico a questi professionisti, altrimenti, nel lungo periodo, sarà sempre peggio, col rischio di dover chiudere qualche Pronto Soccorso regionale».

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