Pesaro

Basket, la Vuelle resta in attesa delle decisioni della Lega

Ancora in alto mare le decisioni sulla possibilità o meno di un ritorno in campo in questa stagione. L'unica certezza è che non si giocherà a luglio o agosto

La proposta della Virtus Bologna di giocare il campionato a luglio e ad agosto è stata respinta dalla Lega Basket. La proposta avanzata non è stata approvata dai club di Serie A riuniti in videoconferenza. La stagione 2019-20, se mai dovesse proseguire, dovrà terminare entro il 30 giugno, come la Lega Basket aveva indicato la scorsa settimana.

Nei giorni scorsi, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha confermato che le misure restrittive saranno prorogate almeno fino al 13 aprile, il giorno successivo a Pasqua. Tra i divieti, anche gli allenamenti sportivi professionistici e non. Le ipotesi di ripresa partivano, oltre che da una situazione di assoluta sicurezza sanitaria, dall’esigenza di concedere alle squadre 15 giorni tra la ripresa degli allenamenti e quella del campionato.

Tutte ipotesi che lasciano in sospeso almeno due aspetti, ovvero la composizione delle squadre e la possibilità di giocare a porte aperte. La maggior parte degli stranieri sono tornati nei loro Paesi di origine e giocare le partite davanti a un pubblico non sarà sicuramente tra le prime possibilità nell’ambito di una eventuale ripresa delle attività.

Secondo Luciano Amadori, Presidente del Consorzio Pesaro Basket, la situazione che la pallacanestro si troverà ad affrontare sarà drammatica: «Le difficoltà economiche saranno mostruose, un disastro sociale – dice Amadori – secondo me di deve seriamente pensare all’opzione di far tornare il basket uno sport a regime dilettantistico. Pensiamo anche ad un altro aspetto. Con la crisi economica che ci sarà, quanti tifosi potranno permettersi un abbonamento? Credo siano temi che i vertici dovranno presto trattare».

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