Pesaro

Baronciani di Confindustria Pesaro: «Uscire dall’isolamento infrastrutturale e formazione per una ripresa stabile»

Nella conferenza di insediamento, la nuova presidente ha presentato il manifesto programmatico del suo mandato. «Il Pnrr è una grande sfida, ma servono progetti rapidi e sostenibili»

Alessandra Baronciani con la squadra Confindustria Pesaro

PESARO – Uscire dall’isolamento infrastrutturale per poter agganciare una ripresa stabile. Alessandra Baronciani, la nuova presidente di Confindustria Pesaro, ha incontrato i giornalisti per presentare il manifesto programmatico del suo mandato.

Accanto a lei Davide Broccoli (presidente Gruppo Giovani Imprenditori e Vicepresidente di diritto); Flavio Tonetto (presidente della Piccola Industria e vicepresidente di diritto); Vittorio Livi (vicepresidente); Gian Marco Scavolini (vicepresidente).

Baronciani ha sottolineato le necessità del territorio: «Dobbiamo garantire l’ascolto delle pmi, migliorare il rapporto con le istituzioni, ideare maggiori forme di collaborazione con scuola e università. Ci sono criticità dietro al Pil che cresce perché abbiamo subito una flessione straordinaria per l’impatto del Covid-19 (che va a sommarsi all’impatto della grande recessione del 2008-2013 e alla crisi di Banca delle Marche). A questo si aggiunge l’aumento indiscriminato del costo dell’energia e il rincaro dei prezzi delle materie prime e le difficoltà di reperimento».

Un contesto in cui «più della metà delle imprese non riesce a trovare i profili necessari: dai tecnici di base agli esperti in digitale (si sono fermati i percorsi di alternanza scuola-lavoro, è bene fare del PNRR l’occasione per potenziare gli ITS). Da sottolineare il cronico isolamento infrastrutturale, materiale e immateriale, le incertezze sui costi Tari e la carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti industriali».

La ricetta per trasformare il rimbalzo in crescita strutturale sono «le riforme, dal fisco alla concorrenza, dalle politiche attive agli ammortizzatori sociali fino alla giustizia, alle pensioni e alla pubblica amministrazione per la semplificazione. Poi spingere sull’innovazione, favorire gli investimenti privati, accelerare sulla parità di genere (creare le opportunità di cui le donne hanno bisogno)».

La sfida è il PNRR, soprattutto sui «progetti e dei tempi di realizzazione. Il problema non saranno più i soldi ma i progetti: devono avere qualità e devono essere realizzati velocemente le risorse devono evitare sprechi per essere indirizzate verso progetti sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale, capaci di garantire occupazione e misurabili sul fronte dei risultati, la grande sfida del lavoro per cui avvieremo un progetto di ricerca basato sugli esuberi delle aziende e la ricollocazione».

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