Pesaro

I corpi sinuosi e il barocco obliquo di Giuseppe Diamantini in mostra a Fossombrone

Oltre 60 opere tra dipinti e incisioni a San Filippo e in pinacoteca per celebrare il pittore che ha avuto fama anche a Venezia

Le opere di Diamantini in mostra

PESARO – Corpi sinuosi, torsioni esasperate, visi scorciati. E’ il barocco “obliquo” di Giuseppe Diamantini, pittore e incisore di Fossombrone che ha avuto fortuna anche a Venezia.

E proprio Fossombrone dedica all’artista una mostra che proseguirà sino al 17 ottobre nelle due sedi espositive di Chiesa di San Filippo e Pinacoteca Civica.

La mostra, curata da Annamaria Ambrosini Massari (docente dell’Università di Urbino) e Marco Luzi ( Direttore dei Musei della Città di Fossombrone), ha visto la preziosa collaborazione di numerosi studiosi.

Giuseppe Diamantini nacque a Fossombrone il 7 ottobre 1623: la data è stata scoperta in occasione degli studi e delle ricerche propedeutiche alla organizzazione della mostra. Prima si riteneva che fosse nato nel 1621, tant’è che la mostra è stata inserita dalla Regione Marche tra le celebrazioni culturali 2021 ed ha il Patrocinio del Ministero della Cultura. L’artista a Fossombrone vi morì l’11 novembre 1705, sette anni dopo il suo rientro da Venezia dove divenne pittore e incisore famosissimo.

Il periodo compreso tra il 1680 e il 1689 rappresentò per Diamantini l’apoteosi: ormai vero e proprio pittore “alla moda”, con una bottega tutta sua, realizzò numerose opere, come sempre per la grande committenza veneziana, affiancando però alla produzione pittorica una intensa attività di incisore , tale da farlo ritenere una delle più felici espressioni del Seicento veneto in campo incisorio. Acqueforti leggere, con tematiche mitologiche, caratterizzate da un segno veloce e fresco.

Davide e Golia

“Eccellente in dipingere persone nude”: così le fonti sintetizzavano le qualità che assicurarono il successo a questo artista multiforme. Colori terrosi, a volte liquidi, fondi scuri alternati a una pittura materica e colorata di panneggi e cappelli piumati. Sciabolate di colore e tinte drammatiche.

«Chi visiterà la mostra (aperta dal martedì alla domenica orari 10-13/ 15-18) che Fossombrone gli dedica, vedrà che tale affermazione non era molto lontana dal vero – spiega il direttore di Confcommercio Amerigo Varotti che ha inserito Fossombrone nell’itinerario della bellezza – La Mostra rende ragione del profilo artistico di Diamantini nella sua completezza (sono presenti oltre 60 opere tra dipinti e incisioni ), offrendo l’occasione di ammirare molte opere provenienti da musei e collezioni private. La Mostra – veramente molto bella e straordinaria dal punto di vista scientifico e culturale – è un’altra occasione per visitare la Città di Fossombrone”.

Un particolare

Per l’occasione, grazie al contributo di privati e della Fondazione Monte di pietà di Fossombrone , sono state restaurate alcune opere (tra cui la Pala conservata nella Sacrestia della Cattedrale di Fossombrone: la Madonna con il bambino , San Bartolomeo e Santa Caterina d’Alessandria con le anime purganti).

E’ stato predisposto un catalogo (una vera e propria Monografia sul Diamantini ) con il contributo di numerosi studiosi  (Luca Baroni, Maria Maddalena Paolini , Marina Cellini, Nina Kudis Buric, Andrea Piai, Letizia Lonzi , Alessandro Delpriori, Ileana Chiappini Di Sorio oltre ai curatori Annamaria Ambrosini Massari e Marco Luzi).

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