Pesaro

Giovedì 23 maggio si celebra il Giorno della Legalità: le iniziative nelle Marche

A Pesaro la Biblioteca di Villa Fastiggi intitolata a Peppino Impastato ricorda il giornalista siciliano assassinato dalla mafia. L’Università di Macerata dà spazio alle parole di Sciascia. E poi...

La Biblioteca Peppino Impastato - Villa Fastiggi

Il 23 maggio di ogni anno si celebra la ricorrenza nazionale del Giorno della Legalità, volta a commemorare le vittime di tutte le mafie e, in particolare, le stragi del 1992, quelle di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati che avevano attaccato frontalmente Cosa nostra, portando alla sbarra i vertici e condannando, il 20 gennaio di quell’anno, 360 imputati.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fotografati insieme
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fotografati insieme (Foto di Pubblico dominio/Wikipedia)

Il 23 maggio è appunto la data in cui, esattamente 32 anni fa, la mafia uccise a Capaci il giudice Giovanni Falcone, in procinto di diventare procuratore nazionale antimafia. Nell’attentato morirono la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. 23 furono i feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.

57 giorni dopo, il 19 luglio 1992, perse la vita per mano di Cosa nostra, anche Paolo Borsellino, il magistrato che, con Falcone, aveva fatto parte del pool antimafia e costruito l’impianto del maxiprocesso di Palermo aperto nel 1986. Nella strage di via D’Amelio perdono la vita anche cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

In occasione della Giornata dedicata alla legalità, nelle Marche sono numerose le iniziative di sensibilizzazione, alcune nelle scuole, altre aperte a tutti i cittadini. Tra queste, segnaliamo le seguenti.

A Pesaro, la Biblioteca di Villa Fastiggi intitolata a Peppino Impastato, ricorda il giornalista e attivista politico siciliano assassinato dalla mafia, dedicandogli una mostra allestita nel nuovo spazio esterno. Peppino Impastato (1948 – 1978), è una figura di ispirazione civile e umana: nato in ambiente mafioso non ha avuto paura a fare di legalità e giustizia i propri valori di riferimento, schierandosi sempre dalla parte degli oppressi, contro i politici corrotti e malavitosi. Forte di questo spirito, nel tempo la biblioteca ha creato una collezione di libri adatti ai giovani lettori e non solo, che parlano di legalità e giustizia, di cui fanno parte anche i testi che ricompongono la figura storica, umana e culturale di Peppino Impastato.

Sempre il 23 maggio l’Istituto Comprensivo Galileo Galilei di Pesaro organizza una Marcia della legalità che parte alle 9.30 dalla Scuola Primaria Antonio Gramsci di Villa Fastiggi per fare tappa alla Biblioteca Peppino Impasto e terminare nel giardino della Scuola Secondaria Galileo Galilei. L’iniziativa coinvolge gli alunni e le alunne delle classi quarte e quinte della Primaria di Villa Fastiggi, Villa Ceccolini e Borgo Santa Maria.

L’Università di Macerata commemora la Giornata per la legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa giovedì 23 alle ore 18, con le parole di Leonardo Sciascia de Il giorno della civetta narrate da Simone Maretti. L’iniziativa, aperta al pubblico, è inserita nell’ambito delle attività civiche dell’Ateneo coordinate da Lina Caraceni, ed è collaborazione con Libera, l’Ordine degli avvocati e Macerata Racconta. Il reading di Simone Maretti sarà preceduto dagli interventi di Silvana Colella, docente di letteratura inglese e prorettrice alla ricerca, Roberto Rossi, procuratore generale della Corte d’appello Ancona, Benedetta Mazzieri, referente di Libera Macerata, Dario D’Urso, presidente consiglio degli studenti UniMC, che, da prospettive diverse, daranno conto di questo impegno.

Simone Maretti

«Come il romanzo dello scrittore siciliano ha rappresentato un punto di svolta nello svelare, anche attraverso la letteratura, le trame, gli intrighi, le nefandezze del potere in tempi in cui della mafia si negava anche l’esistenza, pure i fatti del 23 maggio 1992 hanno rappresentato l’inizio di una nuova stagione nel contrasto alla mafia che, con le stragi di Capaci e di via d’Amelio, ha rivelato il suo volto più cupo e violento e ha squarciato il velo dell’omertà dietro la quale si è sempre nascosta ed ha operato», spiega Lina Caraceni. «Da lì è iniziata la stagione dell’impegno culturale, sociale e giudiziario nel contrastare questa realtà criminale, ma soprattutto quella cultura mafiosa che ha pervaso a lungo interi pezzi del nostro Paese e che ancora resiste».

A Fermo la Regione Marche ricorda il contributo delle forze dell’ordine nella lotta contro la mafia, celebrandovi la Giornata Regionale della Polizia Locale, alla presenza del governatore Francesco Acquaroli, e di Filippo Saltamartini vicepresidente e assessore regionale alla Polizia locale e Politiche integrate per la sicurezza. La cerimonia avrà inizio alle ore 9, al Parco del Girifalco presso il Monumento ai caduti delle guerre, con la resa degli onori ai caduti per la legalità e la deposizione della corona alloro da parte della Regione Marche. Seguiranno, in piazza del Popolo, a partire dalle ore 10.30 i saluti istituzionali, e alle 11.30 la premiazione delle classi vincitrici concorso regionale artistico “L’agente di Polizia Locale che vorrei accanto” con consegna degli encomi regionali al personale della Polizia Locale. In caso di maltempo la manifestazione si terrà al Fermo Forum, sito in via Giovanni Agnelli (zona industriale Girola).

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