Pesaro

Discarica di Riceci, Sinistra Italiana Pesaro: «Tiviroli si dimetta»

La lunga polemica sul progetto della discarica di Riceci non si ferma. Marini, coordinatore Sinistra Italiana Pesaro chiede: «Quale altro asset di Aurora giustifica l'esborso di 3,2 milioni?»

Foto di Fabio Patronelli

PESARO – Caso Riceci, la lunga eco di polemiche non si ferma. A intervenire è Luigi Marini coordinatore Sinistra Italiana Pesaro.

«In seguito alle ultime audizioni della commissione parlamentare sulle ecomafie e in particolare a quella dell’AD di Marche Multiservizi, Maurizio Tiviroli, Sinistra Italiana ritorna sulla richiesta di dimissioni avanzata già da diversi mesi insieme anche ai comitati, a tutela dell’azienda stessa, dei soci pubblici e a questo punto anche del socio privato, Hera SpA, che lo ha nominato. Anche prendendo per buona la ricostruzione, abbastanza inverosimile anche a suo dire ”sembrerà strano ma è andata così”, fatta da Mauro Tiviroli della vicenda Riceci, secondo la quale l’azienda era troppo impegnata a far approvare il progetto sul biodigestore a Vallefoglia e non è riuscita ad avere per prima l’idea “geniale” di fare una discarica a Riceci, l’azienda e il suo AD non fa propriamente una bellissima figura in termini di iniziativa aziendale e industriale, se basa il suo piano industriale su un progetto ideato e suggerito da un’altra azienda, molto più piccola e neanche legata al territorio, avendo sede legale a San Marino».

Marini continua: «Ma entrando nel merito, chiediamo a quanto ammontino i costi reali sostenuti da Aurora, di cui il Dott. Tiviroli stesso è presidente, per l’acquisto dei terreni e per lo studio di fattibilità del progetto preliminare.
Crediamo che queste informazioni siano importanti per capire la natura dell’operazione. Un terreno agricolo di quel tipo ha un valore di mercato all’incirca di 12-13 mila euro per ettaro. A quanto li ha opzonati Aurora? Qual è stato l’esborso effettivo totale?

Secondo una nostra stima sulla base dei prezzi di mercato, la cifra necessaria per opzionare l’acquisto dei terreni in questione è abbondantemente inferiore a un milione di euro. Quale altro asset di Aurora giustifica l’esborso di 3,2 milioni? E come si è arrivati alla cifra totale di 25 milioni? In ogni caso, crediamo che questa vicenda, seppur legittima dal punto di vista formale (su questo eventualmente si esprimerà la commissione parlamentare, la magistratura e gli organismi competenti), risulta inaccettabile dal punto di vista politico, per un’azienda a maggioranza pubblica, che dovrebbe operare nella massima trasparenza nei confronti dei soci pubblici, delle cittadine e dei cittadini.

Nella lunga relazione introduttiva di Tiviroli, in cui ha ripercorso dettagliatamente la storia di MMS dal 2002 ad oggi, l’AD ha dimenticato di citare la condanna in primo grado a 8 mesi per disastro colposo per la frana di Orciano. Crediamo che dopo quella condanna, la vicenda di Riceci e 22 anni di servizio, sia giunto il momento per Hera di sostituire l’AD di MMS e che i soci pubblici facciano sentire la propria voce».

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