Pesaro

Cantiano, la Turba mette in scena la passione di Cristo

Fin dalle prime ore del mattino al via una delle più importanti rappresentazioni del Venerdì Santo in Italia

La turba di Cantiano

CANTIANO – È una manifestazione unica nel suo genere, che coinvolge ogni anno centinaia di abitanti nella rappresentazione della passione e morte di Cristo, facendo accorrere migliaia di visitatori. La “Turba” di Cantiano, una delle più importanti rappresentazioni del Venerdì Santo in Italia, torna venerdì 29 marzo dalle ore 20, con i tradizionali canti interpretati dal vivo sui sagrati delle Chiese principali del paese. 

È stata presentata presso la sede di Confcommercio Marche Nord dall’associazione culturale “Turba onlus” e dall’Amministrazione Comunale.

«È un evento straordinario – ha esordito il direttore generale di Confcommercio Amerigo Varotti – molto importante sia dal punto di vista religioso che turistico. Cantiano fa parte del nostro progetto di promozione Itinerario della Bellezza e la Turba è indubbiamente una sua eccellenza».

Ha proseguito il sindaco Alessandro Piccini insieme al vice Natalia Grilli: «Un grande ringraziamento a Confcommercio che ormai da tempo ci sta supportando su tante questioni. Anche quest’anno ci ospita per promuovere la Turba che è una delle nostre manifestazioni più importanti, a cui tutta la comunità è molto legata. Una tradizione secolare che continua grazie alla passione e all’impegno dell’associazione Turba e tanti volontari. Una esperienza unica che invitiamo tutti a vivere».

È entrato nel dettaglio il presidente dell’associazione Maurizio Tanfulli: «Un evento che è tradizione e promozione. Tutto il paese sta vivendo l’effervescenza dell’attesa, da alcuni giorni il Cantiano è in piena metamorfosi. L’intero nucleo storico si trasforma infatti in un teatro all’aperto, in cui vengono rappresentate la Congiura, l’ultima cena, il processo, la salita al Calvario e la Resurrezione. Una tradizione che si ripete dal Medio Evo e che, in forme diverse fino a quella attuale di teatro popolare, viene vissuta intimamente da spettatori, credenti e laici, per la forte carica emotiva che l’evento sa trasmettere. Ogni anno riscuote un grande successo che siamo convinti si ripeterà anche in questa edizione». Ha concluso Francesco Brunori, presidente di Teatro Alte Marche: «Il nostro contributo ha come obiettivo principale coinvolgere i ragazzi delle scuole in questa manifestazione. Mercoledì è in programma il saggio conclusivo del laboratorio teatrale ‘Turba 2024’ su elaborazione dei testi del copione Turba».

Alle 5.30 del mattino, la tradizionale “Visita delle sette chiese”. Dalla Chiesa della Collegiata partirà una preghiera collettiva, in processione, che coinvolge tanti abitanti, soprattutto giovani, svegliati dal fracasso di uno strumento, chiamato in gergo “battistrangola”, fatto suonare per le vie del paese. Questa forma di devozione popolare, diffusa da San Filippo Neri (1515 – 1595) ed introdotta a Cantiano da Agostino Manni (1547 – 1618), sarà seguita, alle 15.30, dall’azione liturgica della passione, mentre alle ore 20, per le vie del paese, si vivrà “L’attesa”, con laudi e canti tradizionali sui sagrati delle chiese. Piazza Luceoli sarà teatro, alle ore 20.45, della “Cospirazione e tradimento di Giuda” e alle ore 21, al Parco della Rimembranza, verrà rappresentata l’ultima Cena. Si ritorna poi in Piazza Luceoli dove, alle 21.45 sono previsti gli intensi momenti del “Processo e condanna” di Gesù e l’ascesa al Calvario. Alle ore 23, dal Colle di S.Ubaldo, si vivrà la scenografica “fiaccolata”, visibile per il pubblico da Piazza del Mercato e la Resurrezione, simboleggiata dal sudario srotolato ed illuminato della croce centrale, che conclude la manifestazione. Info: www.laturbacantiano.it.

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