Pesaro

Ferragosto a Pesaro, i sindacati replicano al sindaco Ricci: «La responsabilità è politica e non della polizia»

Dopo le feste e gli assembramenti del 15 Agosto, puntuale arriva la reazione di Cgil, Cisl e Uil e sindacati di polizia: «Ricci cerca un capro espiatorio, ma avrebbe dovuto dare direttive precise ai poliziotti»

Una festa di Ferragosto

PESARO – Assembramenti e feste a Ferragosto, i sindacati di polizia e della Funzione Pubblica non ci stanno e replicano al sindaco Matteo Ricci.

Il primo cittadino aveva chiesto pene esemplari per quegli stabilimenti e «un’informativa scritta al Comandante della polizia municipale sui motivi per cui gli organi deputati alla vigilanza (forze dell’ordine comprese) non hanno garantito l’osservanza delle prescrizioni contenute nell’ordinanza».

Marco Lanzi del Siulp, Pierpaolo Frega del Silp Cgil, Vania Sciumbata Fp Cgil, Francesco Todaro Fp Cisl e Mariagrazia Tiritiello della Uil Fpl difendono le forze dell’ordine.

«Difendiamo con forza la professionalità e l’impegno delle donne e degli
uomini delle forze di polizia e della polizia locale. Le responsabilità di quanto accaduto in tanti locali al mare ove si sono svolte feste e balli, con incredibili assembramenti di giovani, sono esclusivamente politiche.
Non ha alcun senso vietare con ordinanze ciò che è già vietato (balli e
feste in spiaggia) e concedere la musica pensando che i giovani, soprattutto dopo aver preso qualche drink, stiano tranquillamente seduti ad ascoltare.
Alla vista degli inaccettabili e vergognosi assembramenti, tantissimi cittadini hanno intasato di richieste le linee telefoniche delle forze di polizia richiedendone l’intervento e inondato i social di immagini e commenti di critica, la maggior parte verso l’operato del sindaco.

Il sindaco si è difeso dietro la sua ordinanza del 13 agosto, con la
quale vieta i balli, pubblici spettacoli e animazione.
È un’ordinanza che, di fatto, non introduce alcuna nuova disposizione in
quanto nessuno stabilimento balneare ha le autorizzazioni necessarie per poter organizzare e svolgere feste e balli, a prescindere dall’emergenza coronavirus».

Eppure i sindacati chiamano in causa l’estate precedente. «Purtroppo, lo scorso anno, lo stesso Ricci ha più volte dichiarato che i gestori degli stabilimenti potevano organizzare tali feste e aveva criticato l’operato delle forze di polizia che procedevano con le dovute sanzioni.

Il Sindaco è sicuramente consapevole delle difficoltà operative a causa
delle croniche carenze degli organici delle Forze di Polizia e delle difficoltà di poter intervenire. Era praticamente impossibile, senza rischiare di creare situazioni di grave pericolo, fermare o bloccare eventi ai quali stavano partecipando centinaia di giovani, molti dei quali in stato di
alterazione alcoolica».

I sindacati richiamano alle responsabilità. «La polizia municipale è posta alle dirette dipendenze amministrative e funzionali del sindaco e dell’Assessore delegato: il sindaco ha dato direttive specifiche al Comandante della polizia municipale sui controlli da effettuare in
una giornata eccezionale come quella di Ferragosto? Sarebbe stato opportuno svolgere un’incisiva e chiara attività d’informazione preventiva, vietando qualsiasi tipo di musica e di assembramento. Il Sindaco, che è autorità sanitaria locale, avrebbe potuto richiedere la riunione del Comitato per l’ordine e la Sicurezza Pubblica al fine di studiare e porre in atto tutte le misure necessarie per impedire quello che poi, prevedibilmente, si è verificato».

Da ultimo, le conseguenze. «Riteniamo assolutamente insufficiente e
ridicola la richiesta del Sindaco di chiudere per solo due giorni quei locali che, oltre a violare la legge sui pubblici spettacoli, hanno posto in serio pericolo la salute di tutta la cittadinanza in una delle città più colpite in Italia dall’emergenza coronavirus. Il sindaco Ricci anziché cercare per forza un capro espiatorio gettando discredito sulle forze di polizia e togliersi qualsiasi responsabilità dovrebbe promuovere insieme alle forze dell’ordine e alla società civile un nuovo percorso virtuoso di rispetto delle norme e di una nuova educazione civica rivolta innanzitutto alle nuove generazioni, troppo orientate oramai verso la cultura dello sballo e al non rispetto delle regole. Tra circa due settimane vedremo se queste pazze e assurde giornate di assembramenti e feste determineranno o meno un aumento dei contagi».

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