URBINO – Assemblea di Area Vasta, approvato il Regolamento per il funzionamento della Conferenza dei Sindaci Ast 1. Si è riunito a Urbino nella Sala Serpieri l’organo previsto dalla legge regionale sulla sanità, presieduto dal Sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, e composto da tutti i sindaci della provincia.
«È un risultato importantissimo – commenta il Presidente Gambini – perché siamo riusciti ad approvare il regolamento, secondo le linee guida indicate dalla giunta regionale, e finalmente la Conferenza è pienamente operativa. Abbiamo saputo creare le condizioni per permettere ai noi sindaci di lavorare in sinergia, nella nostra funzione consultiva, sugli aspetti che riguardano la sanità del nostro territorio. Il Regolamento entrerà in vigore dopo la pubblicazione di 15 giorni nell’albo pretorio di Ast, come previsto dalla norma. Il prossimo passo sarà l’elezione dell’Organismo di Rappresentanza, composto da 4 membri in rappresentanza dei Distretti sanitari più il Presidente, come indicato dalla legge regionale». Il sindaco di Urbino evidenzia: «Chiarisco che la votazione è avvenuta tramite il “voto ponderato” calcolato dalla Regione, il cui peso per ogni Comune è determinato per il 40% dalla popolazione residente e il 60% dall’estensione territoriale. La richiesta presentata da alcuni sindaci di emendare il testo secondo il principio “una testa un voto” era inammissibile, perché in contrasto con le linee guida date dalla Regione. Mi dispiace però che alcuni dell’area di centrosinistra, in disaccordo sul voto ponderato, hanno preferito assentarsi dalla votazione e, ancor più grave, hanno disertato il confronto con il Direttore Carelli, rinunciando, di fatto, a entrare nel merito delle questioni concrete».
Non tutto è filato liscio. Protesta plateale nel corso dell’Assemblea di Area Vasta con i sindaci dell’area civica e di centrosinistra che hanno lasciato l’aula in protesta con l’operato del presidente Gambini. «Gambini ha esordito dicendo che l’Assemblea si è tenuta grazie a lui – commentano – quando invece questa si è svolta perché molti sindaci hanno fatto formale richiesta, superando il quorum previsto dal regolamento».
Due i temi in discussione: il regolamento dell’organo e l’atto aziendale.
«L’atto aziendale, atteso per lungo tempo, ce lo siamo ritrovati pubblicato sull’albo pretorio, approvato in giunta senza che questo passasse nuovamente attraverso l’assemblea dei sindaci come fortemente richiesto già alla sua presentazione del 13 gennaio – spiegano i sindaci – Proprio a metà gennaio il presidente Gambini aveva comunicato che nel giro di una ventina di giorni i sindaci si sarebbero di nuovo rivisti per portare eventuali emendamenti. Si è atteso invece quattro mesi, al termine dei quali l’assemblea è stata convocata solo grazie all’intervento dei sindaci stessi».
«Ciò che ci ha davvero scioccato- dice il sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi – è stata l’arroganza con la quale Gambini non ha voluto portare la richiesta dei sindaci dei piccoli comuni di un voto per ogni comune come accadeva in precedenza, facendo in modo che i piccoli comuni non fossero tutelati. Gambini ha voluto tirare dritto sul voto ponderato, senza nemmeno ascoltare il segretario e non ha neppure voluto portare in discussione questa proposta, arrogandosi per sé la volontà di decidere se portare un emendemento o meno».
«Per noi la conferenza ha estremo valore – ha sottolineato Luca Pandolfi, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Pesaro – perché il momento dove si discute dei temi sanitari e sociosanitari. Nella seduta precedente era stato illustrato, a grandi linee, l’atto dal Direttore Carelli ma poi non c’è stata nessuna possibilità di confronto o di pareri, ancorché non vincolanti, e ci siamo trovati con l’approvazione dell’atto senza nessun confronto col territorio. Abbiamo poi presentato un emendamento per tornare al passato (un voto un sindaco), modo per valorizzare i piccoli comuni. Il presidente Gambini non ha neanche accolto l’emendamento. Approvato dal centrodestra invece l’emendamento proposto da Petrucci di Mombaroccio che prevede di fatto una riduzione del contesto democratico in assemblea. Questo è gravissimo».
«Si parla di buoni propostiti di collaborazione istituzionale poi prevalgono azioni e metodologie non condivise -commenta il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini-. Esterrefatti ci lascia il comportamento del presidente dell’Assemblea Gambini circa la scelta autonoma, e autoritaria, di non mettere nemmeno a votazione l’emendamento di diversi sindaci, compreso quello del Comune di Pesaro che ha sposato la causa, che avrebbe potuto dare maggiore equità sui meccanismi di votazione. Questa scelta avrebbe dato pari rappresentanza ai sindaci delle aree interne. Ci dispiace constatare come i sindaci dei piccoli comuni dell’area di centro destra non abbiano sostenuto questa proposta».
«Siamo molto dispiaciuti- dice Marco Ciccolini Sindaco di Urbania – la mozione di Mombaroccio toglie la possibilità di interpellanze e mozioni limitando fortemente la democrazia dell’assemblea».