Pesaro

Arretramento della Ferrovia, Ricci ad Acquaroli: «Non si possono avere amministratori che rischiano di fare danni»

Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, torna sul tema in Consiglio Comunale: «Non si può giocare con un’opportunità così storica per le Marche»

Ricci in Consiglio Comunale

PESARO – Nuovo appello alla Regione sul tema dell’arretramento della Ferrovia. In Consiglio comunale il sindaco Ricci interviene sulla questione del potenziamento della tratta Bologna-Bari. «Non si può giocare con un’opportunità storica come quella dell’arretramento della ferrovia, perché il rischio che corre la regione è quello di rimanere isolata».

Dopo le polemiche con l’assessore Baldelli che aveva criticato l’idea del passaggio fino a 176 treni merci al giorno, il sindaco torna sul tema.

«Una questione che si chiuderà nelle prossime settimane. Sono molto avvilito e infastidito per il dibattito che si è creato in Regione, perché non ci si rende conto di che treno sta passando e quale sogno può realizzarsi per la provincia. L’alta velocità ha cambiato la mobilità del nostro Paese e continuerà a farlo. Quello della ferrovia è un tema fondamentale dal punto di vista ambientale e dello sviluppo delle Marche, perché il passaggio di più treni significa avere più sviluppo e meno inquinamento. Vorrei fosse chiaro a tutti». Poi l’appello al presidente della Regione Marche Acquaroli: «In momenti storici come questi non si possono avere amministratori che rischiano di fare danni, non conoscendo i quartieri di Pesaro». 

In Consiglio comunale il sindaco ripercorre poi l’iter che ha portato l’inserimento del piano di fattibilità dell’arretramento della ferrovia nella proposta di finanziamento di 5 miliardi (suddivisi in 5 regioni: Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) per il potenziamento della Bologna-Lecce. «Sono fondi del Bilancio pluriennale dello Stato, che arriva fino al 2033. Dopo una forte discussione nazionale dovuta al fatto che nel PNRR non erano stati inseriti progetti che riguardavano la tratta adriatica, il ministro Giovannini è riuscito a convincere il premier Draghi e il ministro dell’Economia Franco a stanziare 5 miliardi per la Bologna-Lecce». Allo stesso tempo il ministro alla Infrastrutture e Trasporti «ha chiesto l’inserimento della tratta nei corridoi Ten-T». Una rete che favorisce l’integrazione dei Paesi europei in vista di un mercato unico e «che prevede un processo di ammodernamento continuo che potrebbe portare ad una rete in grado di accogliere un treno ogni 8 minuti».  

La Green Line. «Il Ministero è stato convinto grazie alla sostenibilità del nostro progetto, che potenzia la ferrovia dal punto di vista del trasporto delle merci e non perde passeggeri.» Un progetto del costo complessivo di 1.2 miliardi di euro, che prevede anche la realizzazione della Green Line. «Una nuova circonvallazione sostenibile, un tratto sormontabile e attraversabile a piedi e in bicicletta, al posto delle attuali rotaie. Un modo per trasformare uno spazio di divisione in uno spazio di unione».   

La questione della ferrovia sarà al centro degli Stati generali delle Infrastrutture, in programma giovedì 14 aprile alle 17.30 a Palazzo Antaldi. 

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