Pesaro

Arretramento della ferrovia, Pci: «Uno sperpero di risorse, serve un raddoppio per le città della costa»

La recente visita del ministro Giovannini ha dato un nuovo impulso. Il partito: «Fano subisce le uscite del sindaco di Pesaro. Avanspettacolo su un ipotetico tunnel a Monte Giove»

Ricci, Seri e Paolini al lavoro sul tracciato della Ferrovia

PESARO – Sulla vicenda dell’arretramento della Ferrovia Adriatica interviene il Pci. La recente visita del ministro Giovannini ha dato un nuovo impulso, con l’arretramento che potrebbe riguardare anche Fano e non solo Pesaro come stabilito in un primo momento.

«Il caso dimostra sempre di più il vuoto cosmico di idee che caratterizza l’azione della maggioranza fanese che, in seguito alla fine del centrosinistra nel 2018, è composta dal PD e da alcune liste civiche satelliti di orientamento centrista. Se si vuole parlare di costruzione di una nuova linea ferroviaria, magari ad alta velocità per collegare il Nord-Italia e Bologna con la Puglia, e per far transitare anche il traffico merci, il progetto sarebbe senza dubbio di notevole interesse. Ma tale progetto per essere sensato, dovrebbe per l’appunto prevedere necessariamente il raddoppio, e non la sostituzione della linea attuale, in modo che quest’ultima possa continuare ad espletare il traffico locale tra le città della costa. In questa vicenda, al contrario, si ipotizzano progetti di arretramento confusi e raffazzonati, che non hanno nessuna utilità per Pesaro, per Fano, per le Marche e per tutte le regioni adriatiche».

Per i comunisti si tratta di «uno sperpero di risorse. Un progetto di questo tipo non dota la costa adriatica di nessuna nuova arteria strategica, venendo anzi tagliata fuori per sempre dall’Alta Velocità. Stupisce quindi, e non in positivo, il comportamento della maggioranza fanese guidata dal PD, le cui dichiarazioni sulla stampa lasciano basiti, con tanto di polemiche sterili e da avanspettacolo su un ipotetico tunnel a Monte Giove, e nessuna opposizione reale a un progetto strampalato che non porta alcun vantaggio pratico alla Città. Si subiscono in questo modo le uscite rocambolesche del sindaco di Pesaro, e quelle di qualche ministro del governo Draghi come il Ministro Giovannini, che piomba nel nostro territorio ad imporre le visoni miopi di un esecutivo imposto dall’Unione Europea, della quale il nostro Paese subisce spesso i diktat.

Un’Amministrazione, lo ricordiamo, che in questi anni non ha mosso un dito per la riattivazione della Ferrovia Fano-Urbino, e per creare finalmente un collegamento con Roma e con la costa tirrenica, che rappresenterebbe un volano per Città e per tutta la Valle del Metauro. Allo stato attuale, non è stato quindi proposto nessun potenziamento della ferrovia, nessun collegamento col Tirreno, né tantomeno l’Alta Velocità, ma solo un inutile e costoso arretramento, che costituisce una dilapidazione scellerata di risorse pubbliche senza nessun vantaggio pratico per il territorio.  

Il PCI di Fano chiede con assoluta urgenza un deciso cambio di rotta a questa Amministrazione, ma esistono ormai pesanti dubbi sul fatto che ciò possa in qualche modo avvenire».

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