Pesaro

Appalti, Cna Pesaro: «Suddividere in lotti per consentire alle piccole imprese di ricostruire l’Italia»

Presentati i risultati dell’Osservatorio nazionale Cna. Imprenditori e sindaci in coro «Burocrazia e norme farraginose il nemico numero del nostro Paese»

Il forum sugli appalti organizzato da Cna Pesaro

PESARO – Gli appalti pubblici per le piccole imprese è come scalare l’Everest. Di opere legate ai bandi per la realizzazione di opere pubbliche (scuole, edifici, piste ciclabili, strade, reti fognarie, infrastrutture varie), e della difficoltà per le piccole imprese del territorio di partecipare e realizzarle si è parlato a Pesaro nel corso del forum organizzato dalla Cna di Pesaro e Urbino sul tema Appalti pubblici, tra difficoltà normative e nuova disciplina, iniziativa tenutasi nella sede della Provincia e alla quale hanno partecipato imprenditori, sindaci, tecnici,  professionisti ed altre  stazioni appaltanti tra le quali Erap e Consorzio di bonifica.

Un’occasione per presentare i risultati dell’Osservatorio nazionale che CNA ha realizzato su Appalti e Burocrazia e al quale era presente anche il neo direttore di CNA Pesaro e Urbino, Claudio Tarsi.

Lo studio presentato da Mario Pagani, responsabile del Dipartimento Politiche Industriali della CNA nazionale, che ha cercato di analizzare non solo lo status quo ma anche le tante criticità relative alla nuova normativa sugli appalti in discussione che entrerà in vigore alla fine di marzo.

Pagani – che nel suo intervento era stato preceduto dall’introduzione del responsabile delle politiche sindacali della CNA di Pesaro e Urbino, Antonio Bianchini – ha sottolineato gli aspetti legati alla burocrazia e alle tante, troppe, difficoltà che le piccole imprese incontrano relativamente ai criteri di aggiudicazione degli appalti delle opere pubbliche. Appalti che nella maggior parte dei casi finiscono per favorire solo grandi imprese e/o gruppi e penalizzare le imprese più piccole e meno strutturate.

Una richiesta su tutte arriva dalla Cna a Governo e stazioni appaltanti: «Privilegiare la suddivisione degli appalti in lotti nei bandi di gara pubblici. Questo – ha detto Pagani – consentirebbe anche alle imprese locali non solo di partecipare e di garantire la realizzazione e la qualità delle opere stesse ma di arginare il ben noto fenomeno di imprese e/o gruppi di dimensione nazionale che spesso si rivelano delle scatole vuote quanto a maestranze. Si tratta infatti di strutture dotate di soli studi tecnici e legali che si aggiudicano le gare per poi ricorrere sistematicamente ai subappalti ovvero a imprese più piccole».    

Sotto la lente dell’Osservatorio della CNA nazionale sono finiti il Comune e Provincia di Ancona e le stazioni appaltanti uniche del capoluogo. Ed ancora l’Erap di Pesaro e Urbino; il Comune di Pesaro; la Provincia di Pesaro e Urbino e lo Sportello Unico Appalti. Il quadro che ne è emerso non è molto diverso da quello nazionale. Gli Enti pubblici marchigiani non amano suddividere i bandi di gara in lotti privilegiando invece l’appalto globale e dunque con criteri di aggiudicazione per importi superiori alla soglia comunitaria (che da 2 mln e 500 mila euro è stata portata a 5mlm 382mila euro) e soprattutto attraverso le OEV (Offerte Economicamente Vantaggiose). Durante il dibattito sono intervenuti alcuni sindaci della provincia, i consiglieri regionali e numerosi imprenditori che hanno evidenziato le tantissime difficoltà legate alla burocrazia. Le norme e gli adempimenti legati agli appalti sono il nemico numero uno di amministratori e imprese. Un mostro a cento teste che demotiva imprenditori e sindaci e che li costringe a volte a rinunciare a realizzare le opere stesse.

Il presidente della Cna di Pesaro e Urbino, Michele Matteucci. «Sul fronte degli appalti pubblico continueremo a mantenere non solo un’attenzione particolare ma a fare in modo che enti locali e stazioni appaltanti, nel rispetto delle norme vigenti, bandiscano gare alle quali anche le piccole imprese del territorio possano partecipare».    

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