Pesaro

Amianto, Malandrino e Boresta (Fdi): «Casi a Pantano, Muraglia, Monteciccardo ma il Comune non fa nulla»

I referenti politici segnalano situazioni «pericolose. Forse la Giunta Ricci non ha a cuore la salute di cittadini e atleti?»

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Lastre di amianto

PESARO – Questione amianto, il consigliere Fdi Daniele Malandrino e la coordinatrice Serena Boresta parlano di «problema da risolvere».

«Lo scorso Consiglio Comunale l’Assessore all’Ambiente Maria Rosa Conti ha risposto in merito alla ormai annosa presenza dell’amianto in via Marconi a Monteciccardo. Ci sono lastre di eternit deteriorato che si trovano a pochissima distanza dalle abitazioni, questa situazione preoccupa tantissimo i residenti che vivono con angoscia il fatto di trovarsi in prossimità di questo insidioso pericolo. L’amianto, come tutti sanno, è infatti la principale causa del tumore al mesotelio, tumore che, purtroppo, lascia poche speranze a chi lo contrae».

Malandrino e Boresta fanno sapere: «L’Assessore ha risposto a tutte le domande ma non a quella che conta davvero ossia :“Perché il comune di Pesaro non ha ancora ottemperato alla rimozione del materiale contenente amianto depositato in via Marconi a Monteciccardo di Pesaro sostituendosi al proprietario? Il Sindaco, come tutti sanno, è il responsabile della salute dei propri cittadini e, come più volte evidenziato, dispone degli strumenti di legge che, è vero che non obbligano, ma autorizzano l’amministrazione a sostituirsi al proprietario inadempiente rivalendosi poi sullo stesso per i costi sostenuti nella rimozione. Forse il controllo del territorio, la salute pubblica dei cittadini, non è tra le massime priorità dell’Ente municipale? Il sindaco Ricci e la sua Amministrazione continuano, purtroppo, a disattendere quella che dovrebbe essere una loro priorità ovvero tutelare la salute dei propri cittadini».

Boresta e Malandrino chiudono: «Questo non avviene soltanto a Monteciccardo ma anche nel quartiere di Pantano, nell’area vicinissima all’ipercoop oltre che in diversi siti industriali, anche a Muraglia nelle fabbriche adiacenti al campo da calcio dove centinaia di ragazzini si allenano tutti i giorni. A tal proposito preme evidenziare che, per quanto riguarda quell’opificio di Muraglia, nel 2020 l’ASUR Marche ha comunicato nuovamente al Comune ciò che già era stato segnalato nel 2014 ovvero che: “Sul materiale campionato l’ARPAM evidenziava la presenza di fibre di amianto e le lastre non risultavano integre e compatte ma sfaldate con forte rischio di dispersione nell’ambiente circostante….” L’Amministrazione di Pesaro non ha ancora preso i provvedimenti necessari per la risoluzione di questa problematica che impatta fortemente sulla qualità della vita dei residenti e, nel caso di Muraglia, dei giovani atleti che lo frequentano il campo da calcio. Occorre che gli amministratori si attivino prima di subito perchè con la salute delle persone siano essi residenti, lavoratori o giovani atleti che ogni giorno sono a contatto con questa micidiale sostanza non si può assolutamente soprassedere».

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