Pesaro

Alluvione, la Provincia di Pesaro chiede lo stato di calamità. Dalle associazioni parte la raccolta fondi per imprese e famiglie

Il presidente Paolini: «I piccoli comuni dell'entroterra non possono essere lasciati soli». Pesaro ha inviato uomini e mezzi

I danni a Cantiano

CANTIANO – La Provincia di Pesaro chiede lo stato di calamità.

«La situazione è tragica». Ha detto a Cantiano il presidente Giuseppe Paolini, sul posto dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio i territori del Catria, nella provincia di Pesaro e Urbino. «Ieri mi è subito tornato alla mente la nevicata del 2012 e l’isolamento dei piccoli Comuni colpiti da quel terremoto bianco. Ma rispetto a tutto questo è niente. Basta guardarsi attorno. Chiediamo lo stato di calamità».

Il presidente della Provincia, che ha espresso la vicinanza a tutti i sindaci del territorio del Catria, in queste ore è in stretto contatto con il presidente delle Province italiane Michele De Pascale: «Ci ha trasmesso la solidarietà delle Province italiane e il sostegno ai nostri territori flagellati dall’alluvione. In due ore è caduta una quantità d’acqua devastante. I piccoli Comuni dell’entroterra non possono essere lasciati soli dallo Stato. Servono risorse e come Provincia rappresenteremo questa posizione, anche attraverso l’Upi», ha evidenziato Paolini in piazza, tra i cantaniesi al lavoro: «Gli abitanti del territorio del Catria sono forti e ce la stanno mettendo già tutta per ripartire. Faremo tutto quello che è possibile fare per loro». Mezzi della Provincia al lavoro insieme a quelli privati sulle strade al momento chiuse: Cantiano-Chiaserna, Serra Sant’Abbondio-Eremo Fonte Avellana, Acquaviva-Monte Catria, Serra Sant’Abbondio-Pergola.

Il presidente della Provincia Paolini

Da Pesaro arrivano aiuti. «Una situazione drammatica». È il commento del sindaco di Pesaro Matteo Ricci e dell’assessore all’Operatività Enzo Belloni, che hanno raggiunto i Comuni alluvionati della provincia di Pesaro e Urbino. Cantiano, Serra Sant’Abbondio, passando per Frontone. «Sin dal primo giorno il Comune di Pesaro è intervenuto con la squadra della Protezione Civile e Centro Operativo per aiutare le realtà più colpite. Continueremo a farlo, anche quando l’attenzione sarà minore ma gli aiuti saranno comunque necessari, mettendo a disposizione mezzi, uomini e tutto ciò che serve ai sindaci del territorio, che ora dovranno certificare i danni sia pubblici e che privati». Una fotografia drammatica, quella scattata nella piazza di Cantiano, la realtà più colpita, dove Ricci e Belloni hanno incontrato il sindaco Alessandro Piccini. «Centinaia di persone impegnate nello sgombero delle strade, dei negozi e delle case divorate dal fango. Danni incalcolabili. Una cosa mai vista da queste parti – ha aggiunto Ricci -. Occorre porre molta attenzione sul cambiamento climatico, ma finchè l’Italia non diventerà un paese più veloce non riuscirà ad essere competitivo anche su questo tema. È scattata una grande solidarietà a vicinanza, Pesaro è a completa disposizione».

Macchina degli aiuti che è già in moto. Confcommercio Marche Nord chiede il riconoscimento dello stato di calamità naturale affinché, superata l’emergenza, si possa lavorare rapidamente e con adeguati aiuti economici alla ricostruzione.

Per questo Confcommercio Marche nord, per aiutare e sostenere le imprese del territorio (pensiamo alla grave devastazione di Cantiano!) lancerà nelle prossime ore una raccolta di fondi a livello nazionale.

Un’auto trascinata dal fango

Anche Confesercenti sottolinea con il presidente di zona Matteo Radicchi che serve un «aiuto concreto che permetta una ripartenza veloce e che riduca il più possibile i danni, senz’altro enormi. Assicuriamo fin da ora gli operatori che saremo al loro fianco per qualsiasi cosa possa agevolare la ripresa delle attività e ci siamo già rivolti informalmente alla Regione Marche per sollecitare sostegni economici ad hoc a favore delle imprese colpite, azione alla quale faremo seguire, a breve, una richiesta formale.

I detriti

Serve ora la massima attenzione e celerità perché gli operatori non siano lasciati soli ad affrontare questa ennesima prova, che segue e si somma a periodi non facili e tutt’altro che superati».

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