Pesaro

Alluvione, i Comuni contano 78 milioni di danni. «Serve un fondo per privati e aziende»

I consiglieri dem Biancani e Vitri chiedono alla Regione di fare la propria parte. «Non servono debiti ma soldi per ripartire»

I danni a Cantiano

PESARO – Aiuti concreti e rapidi dalla Regione per gli alluvionati. Tutto è fermo e il Vicepresidente Andrea Biancani (Pd), insieme alla consigliera Micaela Vitri, hanno presentato un’interrogazione urgente, sottoscritta dal Gruppo del Pd, per sollecitare la Regione.

«Lo abbiamo sostenuto fin da subito. Serve liquidità per dare respiro a chi è stato travolto da questa tragedia e in pochissimo tempo ha perso tutto. Non basta promuovere ulteriori debiti, in attesa dei contributi dello Stato. Per questo, dopo la bocciatura dei nostri emendamenti al bilancio di assestamento e la mozione respinta nel corso della seduta dedicata all’alluvione, con la quale sollecitavamo contributi immediati a fondo perduto, abbiamo presentato un’interrogazione urgente. L’obiettivo era istituire almeno un fondo, in attesa delle risorse statali, per concedere anticipazioni alle famiglie e alle imprese, rinviando le spese meno urgenti del bilancio regionale. Ma nella risposta in Aula abbiamo avuto conferma che almeno al momento la Regione non intende attivarsi in questa direzione, lo farà eventualmente dopo aver valutato le misure nazionali e le loro tempistiche. Per noi non si può aspettare, i tempi si stanno dilatando eccessivamente e molte attività rischiano di non ripartire più. Così si alimenta lo spopolamento, soprattutto nelle aree interne, e la chiusura dei servizi».

Fino ad oggi solo i Comuni hanno già conteggiato danni di somma urgenza per circa 78 milioni di euro. Ma poi ci sono privati e aziende.

«In molte piccole imprese produttive e commerciali è fondamentale riacquistare i beni irrimediabilmente danneggiati dall’alluvione, come gli arredi e gli elettrodomestici. Inoltre un aspetto non secondario sono le automobili, centinaia di veicoli distrutti, al momento neppure riconosciute per gli indennizzi. Eppure adesso le auto sono essenziali per ricominciare a muoversi in autonomia, per il lavoro, per raggiungere i servizi, per le attività dei figli, e molti alluvionati non hanno la disponibilità finanziaria per ricomprarle.

La Regione deve fare la sua parte, anticipando ristori concreti e rapidi, per poi farsi riassegnare le risorse attraverso i trasferimenti statali. Non possono essere i cittadini a doversi indebitare, anticipando tutte le spese per tornare alla normalità».

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