Pesaro

Alluvione Cantiano, Ricci ad Acquaroli: «Ritardi inammissibili su risorse, procedure e progetti»

Il sindaco di Pesaro ha iniziato un tour in bicicletta. Con lui il sindaco Piccini: «Pretendiamo quello che ci spetta, è passato del tempo»

PESARO – Alluvione nelle Marche, Matteo Ricci ad Acquaroli (Pd): «A Cantiano ritardi inammissibili su risorse, procedure e progetti. Sveglia, bisogna accelerare».

Il primo cittadino di Pesaro, coordinatore dei sindaci Pd, presidente di ALI-Autonomie Locali Italiane, ha iniziato il tour in bicicletta chiamato “Testa alta e pedalare”. Si snoda lungo la vecchia via Flaminia e porterà Ricci e un gruppo di amici e sostenitori a raggiungere Roma in 5 giorni, con tappe di circa 70km l’una.

A Cantiano ha incontrato il sindaco Alessandro Piccini. «È passato un anno e mezzo dall’alluvione che ha colpito il nostro entroterra nel 2022, e ci sono ancora grandi ritardi ai ristori a cittadini ed imprese, sulla messa in sicurezza del territorio e sul ripristino delle opere infrastrutturali. La Regione Marche e il commissario straordinario Francesco Acquaroli facciano la propria parte in tempi celeri».

«Ci sono grandi ritardi soprattutto nello stanziamento dei fondi, che non sono arrivati se non in minima parte. Poi i ritardi nella organizzazione della struttura commissariale che, per tanto tempo, non ha avuto personale, mentre oggi ha personale insufficiente. Poi, la burocrazia eccessiva: non sono state snellite le norme come invece è avvenuto in Emilia Romagna, quindi il sindaco lamenta ogni giorno ritardi che ancora non sono colmati. Il presidente Acquaroli, che è commissario straordinario di quest’opera, ci metta la testa a segua la questione. Quanto tempo deve passare perché queste opere vengano ripristinate e le famiglie e le imprese che hanno avuto danni possano avere un minimo di ristoro? Questa deve essere la priorità del commissario, le responsabilità non si possono scaricare. Per quello che potrò rilancerò la questione a livello nazionale».

Piccini ha ribadito: «Abbiamo tre grandi temi rispetto ai quali attendiamo ancora risposte: ristori a cittadini ed imprese, la messa in sicurezza del territorio e il ripristino delle opere infrastrutturali. Con la grande preoccupazione che quello che è successo potrebbe di nuovo accadere, perché in un anno e mezzo non si è messo mano alla mitigazione del rischio idraulico e non si sta impedendo che il materiale continui a scendere a valle. Dopo un anno e mezzo va restituito in modo celere quanto un territorio ha dimostrato di saper fare. Abbiamo il 100% delle attività riaperte, in tanti ci hanno creduto, ma ora è tempo di pretendere quello che ci spetta: chiediamo che i progetti vengano messi a terra e che si possa mettere in campo un piano coordinato ed efficace di risposta alle problematiche in tempi celeri».

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