Pesaro

Addio Marche Nord, maggioranza Pesaro: «Disegno punitivo, la Regione ci spieghi come fermare la mobilità passiva»

La protesta dei capigruppo consiliari: «Ci sarà uno squilibrio con le altre province, come si giustificherà il divario di posti letto?»

L'ospedale di Pesaro

PESARO – Addio Marche Nord, il Pd Pesaro e la maggioranza faranno sentire la loro voce in consiglio comunale lunedì 11 luglio in merito alla riforma sanitaria che ingloba l’azienda ospedaliera nelle Ast provinciali.

«Un’altra penalizzazione per Pesaro e provincia che di fatto annulla anni di lotte politiche che istituirono nel 2009 l’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord” nuova e autonoma e che ha sempre fino ad oggi assicurato l’esercizio unitario delle funzioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione e il coordinamento delle attività dei servizi territoriali delle zone di riferimento gestendo e garantendo servizi ai tre nosocomi provinciali (San Salvatore centro – San Salvatore Muraglia – Santa Croce Fano)». A dirlo i capigruppo di maggioranza Mattioli, Petretti, Castellani, Conti, Vanzolini e Mariani.

«Ci dovrà spiegare il presidente Acquaroli come intende attrarre gli specialisti che stanno emigrando in massa verso altre regioni, ma soprattutto come pretende di contrastare la mobilità passiva che era nelle funzioni primarie dell’Azienda Ospedialiera Marche Nord visto che verrà assorbita da ASP. Evidenziamo in tutta questa operazione, dopo la triste cancellazione del progetto sul nuovo ospedale, ridimensionato da 612 posti letto a poco più della metà, praticamente un “Ospedaletto” e avendo solo 2,7 posti letto ogni 1.000 abitanti, in netto squilibrio con le altre province, dato che Pesaro e provincia avrebbero diritto a ulteriori 350 posti letto. Sopprimendo l’azienda Ospedaliera Marche Nord, che gli altri non avevano, come giustificherà questo divario?»

I gruppi rilevano che «Marche Nord, seconda nel numero di alte specialità, risulta prima per efficienza e delle quattro aziende attuali è quella con la più alta produttività: quale soggetto avendo quatto centri di produzione chiude quello che a parità di investimento dà maggiori risultati? Senza l’azienda ospedaliera non avremmo più emodinamica, neurochirurgia, radiologia interventistica, radioterapia, chirurgia robotica».

I consiglieri chiudono: «Il disegno punitivo nei confronti del territorio della provincia di Pesaro e Urbino è smascherato dalla scelta di eliminare l’azienda ospedaliera senza riequilibrare il pesante deficit di posti letto che la nostra provincia soffre nei confronti delle provincie del sud della regione. L’hanno definita una “riforma epocale” per la distruzione della sanità pesarese, sicuramente».

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