Pesaro

18 maggio: riaprono bar, ristoranti, pizzerie. Ecco le regole da seguire

La Cna spiega le linee del protocollo di sicurezza: dai menu in digitale al divieto di utilizzare il guardaroba, distanze e ingressi separati. Confesercenti: «Provvedimenti costosi ma indispensabili»

Foto di Pexels da Pixabay

PESARO – Riaprono dal 18 maggio ristoranti, pizzerie, bar, caffetterie e tutte le attività di somministrazione alimenti e bevande. Finisce il lockdown nelle Marche e si riparte pur con tutta una serie di accorgimenti, primo fra tutti, la pulizia e sanificazione dei locali.

La Cna di Pesaro e Urbino, che si è adoperata per anticipare la riapertura delle attività, indica le principali misure da adottare secondo i protocolli definiti nelle ultime ore dalla Regione Marche.

Per la ristorazione Cna Agroalimentare ricorda che secondo quanto disposto dalla Regione Marche «occorre evitare assembramenti di clienti all’ingresso dell’esercizio e all’interno della sala ristorante e se possibile separare gli accessi di entrata e di uscita. Sono preferiti sistemi di prenotazione telefonica e digitale. Occorre dotare direttamente i tavoli dei condimenti necessari possibilmente monodose. Non è disponibile l’uso del guardaroba; gli avventori possono continuare ad essere accompagnati al tavolo.

L’accesso ai servizi igienici dovrà avvenire evitando assembramenti pertanto è necessario limitare la presenza di più persone nei servizi igienici con avvisi ben visibili (poster/locandine). Si consiglia l’adozione di menu digitali su dispositivi dei clienti o, in alternativa, si procede alla igienizzazione dei menu dopo ogni uso».

La Cna ricorda inoltre che il personale di sala deve essere dotato di dispositivi di protezione individuale (mascherine o altri dispositivi idonei) e mantenere, nei limiti del possibile, la distanza interpersonale di un metro. Gli oggetti utilizzati per un servizio non possono essere messi a disposizione di nuovi clienti senza adeguata igienizzazione o devono essere monouso.

C’è poi la questione dei tavoli che devono essere distribuiti assicurando il distanziamento di almeno un metro l’uno dall’altro. Nel caso di due o più persone tra loro non conviventi, dovranno essere garantite le distanze al tavolo o, in alternativa, saranno necessari dispositivi di protezione (plexiglass, vetri, divisori).

Si debbono favorire i sistemi digitali di pagamento direttamente dal tavolo. In ogni caso, alla cassa deve essere posizionata adeguata segnaletica orizzontale per il distanziamento e di protezione;

Piatti, bicchieri, posate e simili sono lavati in lavastoviglie a temperatura adeguata, in modo che possano essere disinfettati, inclusi gli oggetti che non sono stati utilizzati dai clienti.

Quanto ai bar devono essere adottati sistemi di contingentamento degli ingressi volti a evitare assembramenti. Ove possibile, separazione degli accessi di entrata e di uscita.

All’ingresso deve essere posizionato un dispenser con gel igienizzante per la pulizia delle mani dei clienti. Il servizio al banco assicura il distanziamento interpersonale di un metro.

Davanti al banco e alla cassa deve essere posizionata idonea segnaletica orizzontale per favorire il distanziamento interpersonale. È adottato un modello di servizio che favorisce la riduzione degli spostamenti della clientela all’interno dell’esercizio. 

Si consiglia, ove possibile, la predisposizione di barriere fisiche (barriere in plexiglas) nelle zone dove vi è una maggiore interazione con il pubblico (in prossimità dei registratori di cassa). Si incentiva l’uso del take away e del delivery.

«Ora le imprese marchigiane hanno dei punti fermi dai quali ripartire: le linee guida regionali individuate per la prevenzione, la gestione ed il contrasto dell’emergenza sanitaria per i settori del turismo e del commercio, sono uno strumento operativo importante che consente agli operatori di riprendere l’attività con indicazioni chiare e ben definite per la sicurezza di tutti», è il commento di Roberto Borgiani direttore Confesercenti Marche commenta l’approvazione da parte della Giunta Regionale delle linee guida nell’ambito dei settori turistici e commerciali.

«I documenti approvati – prosegue – che riguardano le attività turistiche (alberghi, campeggi, villaggi turistici, stabilimenti balneari e tutte le altre tipologie di strutture ricettive) e il settore commercio (commercio ambulante, commercio a posto fisso, pubblici esercizi, acconciatori ed estetiste), sono il risultato di un lavoro condiviso, al quale Confesercenti ha partecipato insieme con le altre associazioni di settore. L’obiettivo è di garantire sul territorio regionale un’uniformità di misure di prevenzione e di contrasto al virus che possono fare davvero la differenza sia da un punto di vista sanitario per arginare un eventuale ritorno dell’emergenza nei mesi a venire, sia in termini di immagine e di rilancio delle nostre attività economiche. È ovvio che questi provvedimenti sono costosi e individuano limitazioni importanti per gli operatori, anche se indispensabili per fronteggiare l’epidemia. Auspichiamo che a fronte di tali provvedimenti, quindi, vengano concessi contributi per le spese necessarie all’adeguamento delle strutture e dei locali, e per i mancati ricavi che la situazione pandemica sta generando».

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