Osimo

Welfare a Osimo, il bilancio

Il vicesindaco Paola Andreoni stila un bilancio dei servizi sociali per quanto riguarda il 2019 che si sta chiudendo, con un occhio al futuro

Al centro, la presidente del Consiglio comunale di Osimo Paola Andreoni
Al centro, la presidente del Consiglio comunale di Osimo Paola Andreoni

OSIMO – Sono tante le famiglie in difficoltà, gli anziani, i minori, i disabili e gli indigenti che hanno beneficiato delle iniziative messe in campo dal municipio osimano che in queste ore ha stilato un bilancio del welfare locale nel 2019: sono 209 gli utenti che hanno goduto di contributi per il trasporto scolastico e 151 per i libri di testo ad esempio, 931 le richieste per gli sconti sulle bollette di acqua, luce e gas, 150 mila gli euro impiegati per l’assistenza domiciliare e 597 mila per quella scolastica (di cui 90 mila dalla Regione). 222 invece gli utenti che hanno usufruito del cosiddetto fondo di solidarietà di Astea energia per il pagamento delle utenze. E’ vicino ai quattro milioni e mezzo di euro l’impegno finanziario totale per il sociale a Osimo. Di questi, due milioni e 245 mila euro sono fondi propri del Comune.

Il vicesindaco e assessore con delega ai servizi sociali Paola Andreoni ha spiegato: «Abbiamo messo in campo una nuova metodologia di lavoro che si caratterizza con un controllo più diretto della gestione dei servizi sociali che sono gestiti dalla Asso. Ciò si è concretizzato, per la prima volta, attraverso indirizzi analitici per la redazione del bilancio dati dall’amministrazione all’Azienda approvati in Consiglio comunale. Dall’insediamento ho voluto poi conoscere di persona tutti coloro che operano nel terzo settore per conoscere i servizi svolti e giungere a una forma di collaborazione con quelli dei servizi sociali».

Buone notizie sul fronte dell’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: oltre i primi sette alloggi già annunciati, l’Erap ne ha messi a disposizione altri 22 e 12 sono in fase di sistemazione: «Ho svolto sopralluoghi con l’Erap per verificare lo stato di manutenzione di alcuni dove erano stati segnalate criticità. Per il caso dell’ascensore funzionante ad esempio, il disagio esiste perché alcuni non pagano la bolletta delle luce. Serve educazione civica».

Per il welfare futuro il Comune si propone di abbattere ulteriormente la quota fissa della mensa scolastica che a partire dal prossimo anno scolastico passerà da 20 euro al mese a 15 e che punta ad arrivare a dieci per l’anno 2021-2022. Partirà a gennaio oltretutto la gestione con digitalizzazione delle mense che porterà a un miglioramento del servizio con nuovi metodi di comunicazione alle famiglie. Rimane l’obiettivo di ridurre il non pagato.

Altro fine è diminuire le tariffe del centro residenzialità programmata rivolta ai disabili e mettere in campo una convenzione con Lega del filo d’oro per alcuni servizi. «Vogliamo anche attuare Progetti utili alla comunità per i beneficiari del reddito di cittadinanza – continua il vicesindaco -. Saranno i Comuni infatti ad avere la possibilità di avviare i Puc avvalendosi anche della collaborazioni di enti pubblici per definire le attività che i beneficiari del Reddito potranno svolgere, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, mettendo a disposizione un numero di ore compatibile con le altre attività del beneficiario». Al momento sono 192 i nuclei con il Reddito, l’1,33 per cento.

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