Osimo

Violenza sulle donne, anche Castelfidardo ha la sua panchina rossa

È stata inaugurata vicino all’arco di Porta Marina. Il sindaco Ascani: «Un ricordo permanente ad una macchia ignobile della nostra società»

L'inaugurazione della panchina
L'inaugurazione della panchina a Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Anche la città della fisarmonica ha la sua panchina rossa. In occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” (lo scorso 25 novembre) , la Consulta per le pari opportunità, in collaborazione con l’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Castelfidardo, si è fatta promotrice di un’installazione permanente per richiamare l’attenzione su un drammatico fenomeno purtroppo ancora troppo frequente.

È stata inaugurata, nelle immediate adiacenze dell’arco di Porta Marina, una panchina rossa in memoria di tutte le vittime di femminicidio. Nonostante la situazione di criticità dovuta alla pandemia e l’impossibilità di creare momenti di aggregazione, si è comunque ritenuto opportuno ricordare questa data. La cerimonia (trasmessa anche in diretta Facebook sulla pagina del Comune), si è svolta nel rispetto delle norme anti covid-19, in presenza di una piccola rappresentanza istituzionale e di alcuni alunni della sede fidardense dell’istituto scolastico “Laeng Meucci”, i quali, a completamento del progetto “Stop alla violenza”, anch’esso supportato dalla Consulta alla Pari opportunità, hanno colto l’occasione per declamare alcune delle poesie scritte durante il percorso progettuale.

Il commento del sindaco Roberto Ascani: «Un grazie alla Consulta pari opportunità, all’istituto scolastico “Laeng Meucci” e all’assessorato alle Pari opportunità per aver condotto in porto anche quest’anno una bellissima iniziativa, che mette un segno e un ricordo permanente ad una macchia ignobile della nostra società».

Dalla Consulta dicono: «Un simbolo, la panchina rossa, un monito per tutti e tutte, per non dimenticare che la violenza contro le donne esiste 365 giorni l’anno, non solo il 25 novembre. Sono tante le iniziative programmate che l’emergenza covid non ci ha permesso di portare a termine ma la sicurezza sanitaria è stata, nelle nostre valutazioni, prioritaria. L’impegno e gli sforzi di tutti i componenti la Consulta sono stati preziosi per la realizzazione dei progetti, così come la disponibilità della sede fidardense dell’istituto che ha accolto le nostre proposte con grande entusiasmo, abbracciando appieno la nostra visione di società inclusiva ed equa».

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