Osimo

Tutti a cena in sartoria per Telethon

“Cena in sartoria – il gusto per la ricerca” in collaborazione con la fondazione Telethon anche quest'anno ha avuto un successo enorme nell'atelier filottranese di Luca Paolorossi: staccato un assegno da novemila euro

Il sarto Luca Paolorossi con l'assegno pro Telethon a fine serata
Il sarto Luca Paolorossi con l'assegno pro Telethon a fine serata

FILOTTRANO – Quando la solidarietà chiama i veri imprenditori rispondono, uomini e donne che ogni giorno hanno a che fare con il tessuto sociale. E sempre di tessuto si parla quando Luca Paolorossi, “il sarto di Filottrano”, gli occhi scintillanti di passione per il proprio lavoro e per il territorio dove vive e in cui sorge la sua sartoria-atelier, racconta delle attività che porta avanti da anni per il bene degli altri. Tutto gira attorno alla stoffa, quella buona, da vendere e promuovere tendendo una mano a coloro che hanno bisogno. Cena in sartoria – il gusto per la ricerca” in collaborazione con la fondazione Telethon anche quest’anno ha avuto un successo enorme.
«Le Marche sono state colpite da eventi tragici e abbiamo avvertito con forza la vicinanza e la solidarietà dell’Italia e del mondo. I cittadini e gli imprenditori marchigiani come me ringraziano tutti quelli che ci hanno dedicato un pensiero, siamo pronti a restituire con generosità il sostegno. Io ho deciso di farlo così, cenando insieme nella mia sartoria per raccogliere fondi per Telethon», ha detto Paolorossi che per il secondo anno ha organizzato la cena da tutto esaurito nel suo atelier filottranese, una location sui generis ma perfetta per un evento del genere.

La cena nell'atelier Paolorossi
La cena nell’atelier Paolorossi

Per ribadire la filosofia e lo spirito di comunità della serata, Luca Paolorossi ha voluto intitolarla “Da mani italiane” per sottolineare che anche lo slancio che unisce gli ospiti della serata scaturisce dall’energia, dalla tradizione, dalla cultura artigianale e dal cuore italiano e marchigiano. Tanti gli ospiti: dallo chef stellato loretano Errico Recanati, che ha rinunciato al suo cachet per devolverlo interamente alla causa, il calzolaio “Il Gergo” di Enrico Spernanzoni, che ha mostrato come si fabbrica una scarpa artigianale, fino ai fotoritratti di Maurizio Paradisi, alle performance di “Tom tattoo art” (l’anconetano Tommaso Buglioni) e alle grafiche di Giampaolo Carli, maestro nel trasformare un paio di scarpe in un’opera d’arte unica.

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