Osimo

Stop alle pubblicità sessiste. La proposta arriva in Consiglio Comunale

Verrà discusso il 28 novembre un ordine del giorno del Pd per mettere al bando gli spot discriminatori. Nei giorni scorsi la Consulta Donne e Pari Opportunità aveva accusato di sessismo la campagna pubblicitaria di una squadra locale

Una seduta del Consiglio comunale di Osimo
Una seduta del Consiglio comunale di Osimo

OSIMO – Verrà discusso nella prossima seduta di Consiglio, convocata per martedì 28 novembre alle ore 15, un ordine del giorno del Partito Democratico per contrastare la diffusione in città di pubblicità lesive della dignità della donna.

L’obiettivo dei democratici osimani – si legge nell’atto – è quello di vigilare affinchè nessun materiale comunicativo prodotto o patrocinato dal Comune di Osimo contenga stereotipi di genere o immagini discriminatorie. L’ordine del giorno impegna l’Amministrazione Comunale a monitorare il territorio avvalendosi anche delle segnalazioni di cittadini e associazioni, e a promuovere iniziative informative e campagne di sensibilizzazione sul fenomeno della discriminazione di genere e della violenza contro le donne.

Nei giorni scorsi la Consulta Donne e Pari Opportunità aveva accusato di sessismo la campagna pubblicitaria di una locale squadra sportiva. «È completamente assente il richiamo al valore sportivo delle atlete – aveva denunciato la Consulta -. Si preferisce ancora una volta ricorrere a immagini che richiamano la bellezza femminile trascurando ogni altro valore. Ribadiamo con fermezza che è ora di smettere di presentare la donna come un bel soprammobile, soprattutto nello sport al quale si riconosce un alto valore di crescita sociale».

Dopo il richiamo della Consulta e il caso della corsa podistica “discriminatoria”, anche ad Osimo come in altri Comuni italiani arriva la proposta per introdurre criteri di correttezza e di rispetto negli slogan destinati a finire sulle affissioni pubbliche.

Eliana Flamini

«Con questo testo – spiega Eliana Flamini, consigliera Pd e membro della Consulta Donne – si vuole suscitare l’attenzione e la responsabilità collettiva verso comunicazioni ed azioni pubblicitarie che utilizzano stereotipi sociali e pregiudizi culturali fondati sulle discriminazioni, non solo di genere, ma anche di appartenenza etnica, orientamento sessuale, abilità fisica e psichica, convinzioni morali, civili e religiose e quale modello applicabile.

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