Osimo

Osimo, è scontro politico sul caso Ilaria Maiorano

La donna era stata trovata morta in casa, a Padiglione di Osimo, con il volto tumefatto, lesioni al capo e fratture agli arti. Le liste civiche hanno presentato una mozione di sfiducia

I carabinieri nel casolare a Padiglione di Osimo dove è stato trovato il cadavere di Ilaria Maiorano (Immagine di repertorio)

OSIMO – È in carcere Tarik El Ghaddassi, il marocchino di 42 anni, accusato dell’omicidio volontario aggravato della moglie Ilaria Maiorano, 41 anni. La donna martedì 11 ottobre era stata trovata morta in casa, a Padiglione di Osimo, con il volto tumefatto, lesioni al capo e fratture agli arti. La gip di Ancona Sonia Piermartini ha convalidato il fermo eseguito dai carabinieri disponendo come misura cautelare la permanenza in carcere, a Montacuto. La riserva è stata sciolta e il fermo confermato con custodia in carcere.

La mozione delle liste civiche

A Osimo intanto si infiamma il dibattito politico sulla vicenda. Le Liste civiche hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Simone Pugnaloni e dell’assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni per il modo in cui sarebbe stato gestito il caso Maiorano, che sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale. «Abbiamo presentato la mozione. Chi rappresenta la nostra comunità ha il dovere di non sfuggire alle proprie responsabilità e di scaricarla sempre su altri, come ha il dovere di fare la sua parte mettendo in luce le sue carenze, superficialità ed errori – dicono dal gruppo -. Questo doveva fare l’amministrazione comunale. Tutte le strutture (a cominciare della casa di accoglienza per le donne che hanno subito violenza) e i servizi messi in piedi (come il psicologo di prevenzione) sono venute meno lasciando un vuoto enorme per affrontare le esigenze di chi ha necessità. Il personale dei servizi sociali e quello della Asso fanno pure troppo, stante l’assenza dell’indirizzo generale degli amministratori, ma non possono arrivare dappertutto e soprattutto per i casi più gravi e a rischio. Noi proponiamo per il 28 ottobre un incontro per discutere la previsione di un nuovo modo su come trattare il sociale in città, che sappia mettere soldi, strutture, servizi e soprattutto impegno costante degli amministratori per affrontare i problemi degli ultimi: dalle violenze domestiche e di genere al lavoro, dalla casa alle bollette, dalla prevenzioni al sostegno alle cure e assistenza. In più abbiamo aperto la raccolta di fondi per aiutare le figlie della donna uccisa e vogliamo aprire un centro di ascolto delle emergenze di Osimo».

La replica del Pd

«Le Liste Civiche invocano le dimissioni di sindaco e vice, attaccando la nostra amministrazione, strumentalizzando biecamente la tragica vicenda che ha colpito la nostra comunità – afferma il gruppo consiliare di maggioranza del Pd -. Ricordiamo che neanche il lutto cittadino ha fermato il loro massimo rappresentante (Presidente del consiglio Regionale) e saremo noi gli ipocriti? In momenti come questi, di fronte ad una tragedia che colpisce l’intera comunità, era necessaria l’unità di tutte le forze politiche mentre per le Liste civiche è stato prioritario mettere in moto la solita “macchina del fango”. Sono già in campagna elettorale e la fanno anche su questi tragici eventi. Per parte nostra non ci abbasseremo mai a tanta meschinità. Riteniamo che l’unico messaggio che in questi momenti debba passare sia quello della denuncia contro la violenza sulle donne, rivolgendosi alle apposite strutture e alle istituzioni che operano sul territorio comunale. Ad Osimo è operativo lo sportello antiviolenza dell’associazione Donne e giustizia, attivo al numero 800032810, poi il contatto mail donne.giustizia@gmail.com e i numeri 122 e 1522».

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