Osimo

Provincia di Ancona blindata, la parola ai sindaci della Valmusone

Una misura di contenimento dettata dall’esigenza di circoscrivere un fenomeno che sembra stia rallentando la sua corsa. Ecco cosa ne pensano Castelfidardo, Osimo e Loreto

I tamponi in piazzale Olimpia a Castelfidardo
I tamponi in piazzale Olimpia a Castelfidardo

VALMUSONE – Dalla riunione tecnica tra i vertici regionali e i Comuni interessati dall’impennata di contagi correlati alla variante inglese (ieri, 16 febbraio), è scaturita l’ordinanza regionale che vieta i movimenti in entrata ed in uscita dal territorio provinciale di Ancona.

Una misura di contenimento dettata dall’esigenza di circoscrivere un fenomeno che sembra stia rallentando la sua corsa. «I dati sono ancora in aumento ma è una naturale conseguenza dell’elevato numero di tamponi effettuati nello scorso week-end con i test mirati sulle scuole “Cialdini”. La situazione ora si sta stabilizzando e nei prossimi giorni ci aspettiamo un appiattimento della curva», commenta il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani, non nascondendo un pizzico di dispiacere.

«La mia richiesta di estendere lo screening e il contact tracing a tutta la popolazione scolastica non è stata accolta, rinviandoci al Servizio di Igiene e prevenzione cui rinnoverò questa esigenza a tutela dei ragazzi e delle rispettive famiglie».

Per quanto riguarda l’attività didattica, i provvedimenti rimangono dunque invariati: in dad gli studenti di tutti i plessi dell’istituto comprensivo “Soprani”, in presenza quelli delle “Sant’Anna” e dell’istituto comprensivo “Mazzini”, dove non sono emersi altri casi oltre ai quattro già noti registrati in altrettanti classi in quarantena. Stabile anche il quadro all’istituto superiore “Meucci”, dove sono in quarantena quattro classi a seguito di quattro positività accertate. Giovedì 18 febbraio la prossima ricognizione.

Il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni commenta: «Questo di non spostarsi dalla provincia di Ancona è un primo passo, vediamo cosa succederà nel fine settimana. Condivido il fatto che in questo momento è importante fare più controlli, dobbiamo chiedere la vicinanza dello Stato sui nostri territori per l’aumento del pattugliamento. Credo sia un disagio per tutti ritornare a zone rosse se lo Stato non ci dice chiaramente di chiudere. Ci invita piuttosto alla cautela e per me cautela significa controlli».

Il sindaco di Loreto Moreno Pieroni afferma: «Il confronto è stato bello ma è stato solo per comunicarci questa decisione parziale. Noi a oggi abbiamo un focolaio di 57 casi in una rsa dei 158 totali, per questo abbiamo fatto le ordinanze perché per noi il contagio nasce dalle famiglie e dalle scuole. Ho parlato poi con il dirigente scolastico del liceo classico “Leopardi” di Recanati, gli studenti lauretani hanno la possibilità di scegliere se proseguire l’attività scolastica o iniziare le lezioni a distanza fino al 27 febbraio compreso. Questa possibilità viene data anche agli studenti lauretani del “Mattei”».

Il gruppo consiliare del Pd di Osimo alla maggioranza intanto critica aspramente la campagna di vaccinazione: «La nostra Regione è l’unica in Italia insieme a Molise e Calabria ancora con zero vaccinazioni agli over 80 (dati del ministero della Salute). La nostra Regione è rimasta indietro e non ha coinvolto i medici di base, che sarebbero stati fondamentali in questa fase così delicata. Sono stati individuati in tutta la Regione solo 15 centri di somministrazione dei vaccini, mentre in Emilia Romagna ce ne sono addirittura 57 nella sola provincia di Bologna. Alcune sedi sono state modificate all’ultimo momento perché si è scoperto che non erano disponibili, come nel caso di Ancona, Jesi, Senigallia e Fabriano. La zona a sud di Ancona con la Valmusone è stata dimenticata. La gestione della vaccinazione doveva essere organizzata in maniera capillare, invece non si è pensato neanche ad una rete di trasporto adeguata per consentire ad ogni anziano di raggiungere i centri di vaccinazione.

Nella Provincia di Ancona il numero dei positivi al Covid è in costante aumento. La Regione finalmente ha fatto marcia indietro, decidendo di limitare gli spostamenti sul territorio provinciale fino al termine della settimana, ma servivano misure più restrittive e più tempestive da parte del presidente Acquaroli invece di perseverare con la zona gialla su tutto il territorio».

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