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Pif di Castelfidardo, Mario Biondi apre il Premio dedicato alla fisarmonica

La rassegna si apre al parco delle Rimembranze con il live del grande cantautore e arrangiatore Mario Biondi, accompagnato da Paolo Di Sabatino 4et e dalla magia della fisarmonica di Renzo Ruggeri

Mario Biondi
Mario Biondi

CASTELFIDARDO – Il Premio internazionale della fisarmonica torna a Castelfidardo da mercoledì 28 settembre a domenica 2 ottobre. La città sarà trasformata in un grande palcoscenico per artisti di fama internazionale e talenti indiscussi dello strumento a mantice. La rassegna si apre mercoledì appunto al parco delle Rimembranze con il live del grande cantautore e arrangiatore Mario Biondi, accompagnato da Paolo Di Sabatino 4et e dalla magia della fisarmonica di Renzo Ruggeri. Abbiamo parlato con Biondi.

Come sarà la serata fidardense?

«Sono felicissimo di esibirmi nella patria della fisarmonica, uno strumento molto versatile. Sono reduce da un repertorio forgiato da 80 date che da febbraio a oggi ci hanno visto toccare Scozia, Inghilterra, Germania, Croazia, Macedonia, Grecia e non solo. Sono pronto per la serata ma non posso fare anticipazioni perché mi piace cambiare la scaletta a seconda della piazza che mi trovo di fronte. Non sono mai contento della scaletta. C’è un motivo preciso: il concerto è interlocuzione. Se è dettato da un sistema preconfezionato non funziona, è una mancanza di rispetto nei confronti del pubblico. Così ogni sera cambio ordine e componenti. I miei musicisti lo sanno e mi tollerano, così come il datore luce. Ma all’inizio li sentivo urlare “Che canzone sta facendo?”. Non ci sarà anche stavolta nulla di scontato insomma, sarebbe l’ipocrisia».

Com’è tornare a lavorare con il pubblico?

«C’è tanta voglia di essere spensierati e dichiarare le proprie voglie e i propri stress. Dicono che c’è più gente arrabbiata oggi ma io credo che c’è sempre stata. Adesso ci si interroga di più, c’è molta più apertura. Tornare a lavorare con il pubblico dopo due anni di pandemia è un’emozione incredibile e una prova sotto sforzo perché dopo quel periodo è arrivato un anno come questo in cui abbiamo ripreso date e ne abbiamo aggiunte tante altre. Per quanto mi riguarda sono in un momento di grande lucidità mentale. La creatività non mi manca, scrivo tanto. Sono proiettato verso cose nuove. Spero la vita mi accolga a braccia aperte perché ho voglia di condividere cose positive.

Che rapporto ha con Di Sabatino?

«Con Paolo celebreremo il nostro incontro, la nostra collaborazione. Sarà comunque una sperimentazione classica a Castelfidardo, diversa dal mio album “Romantic”, un progetto personale e intimo dove ho voluto inserire anche una canzone per mio padre, scomparso giovane. L’arte ha la valenza di permettere incontri “esoterici”. Non ha niente a che vedere con la terra. La musica si eleva rispetto all’essere umano perché crea un piano di dialogo che ci rende tutti uniti, oltre le guerre che non sono mai volute dal popolo. Proprio al Pif si esibiranno maestri ucraini e russi, uniti dalla musica oltre le ideologie».

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