Osimo

Giornata delle Pmi dell’Onu, ad Osimo si difendendono le piccole medie imprese 4.0 marchigiane

Big ed esperti si sono collegati online all'incontro “Un patrimonio mondiale: le Marche manifatturiere”, organizzato dal Comune nell’ambito del progetto OsimoLab. Ecco il report

Alcuni dei relatori
Alcuni dei relatori

OSIMO – «Faccio un appello alle istituzioni delle Marche: sarebbe utile che anche a livello istituzionale ci si occupasse dell’accompagnamento delle piccole imprese, di risolvere i problemi, per costruire insieme ecosistemi digitali per le Marche 4.0, per difendere quello che abbiamo e attrarre la possibilità di generare futuro. Le Marche hanno la necessità di un’innovazione complessiva, istituzionale, sociale, tecnologica, della mobilità regionale, che è assolutamente fondamentale».

È questo il messaggio lanciato da Marco Bentivogli, segretario generale Fim-Cisl, intervenuto alla diretta streaming dal titolo “Un patrimonio mondiale: le Marche manifatturiere”, organizzata dal Comune di Osimo, nell’ambito del progetto OsimoLab, per la Giornata mondiale delle piccole e medie imprese promossa dall’Onu.

«L’elemento fondamentale è ritornare ad immaginare, proprio in una fase in cui la produzione è sempre più verticalizzata, modelli che prevedono un territorio capace di accompagnare le imprese. L’esperienza di Loccioni credo sia un ottimo esempio di quello che bisognerebbe fare, cioè ragionare in ottica ecosistemica: pensare che il territorio debba essere un posto a cui non solo si restituisce, ma un posto da cui si prende e a cui si contribuisce in termini di sostenibilità complessiva e di capacità di crescita».

Bentivogli, cui è stata espressa solidarietà da parte dell’Amministrazione comunale di Osimo per le recenti minacce ricevute in relazione alla sua attività sindacale, si è soffermato inoltre sull’importanza della riqualificazione professionale, dell’alternanza scuola-lavoro, della messa in rete delle eccellenze tecnologiche, della diffusione delle competenze e del lavoro agile.

«Dunque, affiancare le imprese, in un’ottica di partenariato pubblico-privato e puntare a Centri di Imprenditorialità Diffusa, di cui OsimoLab può costituire il primo esempio – ha evidenziato da Frida Paolella, consigliera delegata ad OsimoLab e Politiche europee -. Osimolab è un luogo per il Rinascimento industriale in Italia, dove fare un lavoro sartoriale per le diverse categorie di imprese ed aiutarle ad affrontare nuove e vecchie sfide, aggravate da Covid-19. Un progetto che risponde in pieno all’appello di Bentivogli. All’innovazione non si comanda, l’internazionalizzazione è una scelta necessaria per l’economia regionale. Servono gli Stati generali delle Pmi marchigiane. È il momento di uno sforzo coordinato nella cornice globale dell’Agenda 2030 dell’Onu».

L’attualità più stringente vede le pmi impegnate ad affrontare la sfida del Covid-19, che ha messo a rischio la sopravvivenza di molte di esse e stravolto il mondo del lavoro. Serve, quindi, un impegno collettivo per uscirne, come sostenuto dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel suo video-messaggio, trasmesso nel corso del dibattito. «La pandemia ha messo a nudo preoccupanti lacune, fragilità, inadeguatezze – sono state le parole di Guterres –. Il mondo del lavoro non può e non dovrà sembrare lo stesso dopo questa crisi. È il momento di uno sforzo coordinato, globale, regionale e nazionale, per creare un lavoro decente per tutti come fondamento di una ripresa verde, inclusiva e resiliente».

«Fare impresa oggi costa e l’amministrazione comunale può mettere a disposizione un luogo dove poter iniziare questa impresa, un luogo dotato di computer, di connettività, a disposizione di quei ragazzi che voglio investire in innovazione, creare start up e guardare al futuro. Per questo vogliamo creare OsimoLab, uno spazio comune per coloro che vogliono fare impresa – ha spiegato il sindaco Simone Pugnaloni -. L’amministrazione comunale deve camminare insieme alle istituzioni superiori e ascoltare imprenditori e sindacati, che quando si mettono insieme sono la forza più importante del nostro Paese. Credo che il connubio tra rispetto dell’ambiente, innovazione tecnologica, scienza e risorse da parte delle istituzioni pubbliche possa fare squadra e ci permetterà di guardare lontano».

Enrico Loccioni, imprenditore marchigiano di successo riconosciuto a livello internazionale, ha ricordato la necessità di collaborazione con le istituzioni, a partire dall’università, secondo gli insegnamenti di Giorgio Fuà già negli anni Novanta. Hasottolineato il ruolo determinante della tecnologia per connettere competenze e territori lontani, lavoro e crescita e, a sorpresa, ad affiancare Loccioni nel corso della diretta, è arrivato un altro esempio di brillante imprenditoria marchigiana, Giovanni Fileni.

Una proposta di piano di sviluppo delle pmi marchigiane per la fase post Covid-19 è arrivata da Claude Ngirumpatse, esperto di internazionalizzazione, in collegamento da Berlino. Una ricetta basata su parità di genere, branding regionale, apertura alla scienza. Proprio sulla parità di genere, soprattutto in relazione alle materie Stem, insieme alle competenze come ponte tra mondo accademico e imprese sono i temi su cui ha insistito l’astrofisica Francesca Faedi.

La prospettiva della micro impresa è, invece, quella portata da Marco Scalmati, presidente del Cam, Polo Tecnologico produttivo integrato. Per risolvere lo stallo in cui si trovano da anni le imprese di più piccole dimensioni, la strada obbligata è consorziarsi, fare squadra, creare cluster anche per condividere competenze. A rappresentare la categoria delle pmi innovative, Andrea Andreucci, di Visionaprogetti, che si occupa di Sistemi meccatronici 4.0. Andreucci si è rivolto alla Pubblica amministrazione, chiedendo, a livello nazionale, lotta all’evasione fiscale, a livello regionale, incentivi per la fusione di micro imprese e, a livello comunale, l’organizzazione di incontri tra le imprese del territorio. E a rispondere a quest’ultima richiesta, si è detta subito disponibile l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Osimo, Michela Glorio, che si attiverà per creare occasioni di incontro e tavoli di lavoro tra le aziende del territorio, coordinandosi anche con i comuni limitrofi, in un’ottica di consolidata collaborazione proficua.

Al pensiero di Piero Alessandrini, professore emerito di Politica economica dell’Università Politecnica delle Marche, sono state affidate le conclusioni. Nel corso dell’appuntamento, è stata proposta anche la best practice della più grande realtà imprenditoriale marchigiana, che quest’anno festeggia 90 anni: la Ariston Thermo Group. Ad intervenire, attraverso un contributo video, Carlo Andreatini, executive vice president Europe del Gruppo.

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