Osimo

Osimo, partito il progetto di musicoterapia in memoria di Emanuele Gualini in aiuto dei bambini

Il primo laboratorio di musicoterapia del “Nisba project” è arrivato a metà del suo percorso, otto incontri con oggi. Le bambine e i bambini arrivano a lezione contenti, accolti e guidati dalle brave musicoterapeute

La musicoterapia
La musicoterapia

OSIMO – L’osimano Emanuele Gualini era un educatore scolastico di bambini con disabilità. Amava la musica e suonava la chitarra nella band punk-rock The Livermores.

Emanuele Gualini

In sua memoria è stato pensato il progetto “Suona con me”, un laboratorio esperienziale di musicoterapia dedicato proprio ai bambini con disabilità per dare loro, attraverso la musica, un nuovo strumento di comunicazione inclusiva. In collaborazione con Quiedora Osimo, associazione di volontariato per l’accompagnamento e sostegno a persone in difficoltà socio relazionale, la famiglia, la sua band e l’etichetta I buy records, pochi mesi dopo la sua morte è nata una raccolta fondi. Oggi il progetto è partito alla grande e dà aiuto a bambini che ne hanno bisogno.

«Il primo laboratorio di musicoterapia del “Nisba project” in ricordo di Emanuele è arrivato a metà del suo percorso, otto incontri con oggi. Le bambine e i bambini vengono qui contenti, accolti e guidati dalle brave musicoterapeute – dice oggi Silvio Gualini, il padre di Emanuele -. Il corso di musicoterapia “Suona con me” con Andrea videomaker ha prodotto anche un video che sarà proiettato per la prima volta durante un concerto alla fine dell’estate».

Nisba era il soprannome del giovane, come lo chiamavano i suoi amici. Il sindaco Simone Pugnaloni, presente con il vice Paola Andreoni alla presentazione mesi fa, ha detto: «Il progetto mi rende particolarmente orgoglioso di quello che questa città può fare per i suoi figli più fragili, grazie al contributo prezioso dell’associazionismo e di tutti quei cittadini che da una dolorosa perdita sanno trarre la forza per aiutare gli altri».

Gualini è annegato il 29 agosto 2020, a 36 anni, al largo della spiaggia dei Lavi a Sirolo dopo un tuffo. Da quel giorno tutto si è fermato per la famiglia e per coloro che l’hanno amato, che però hanno voluto trasformare il dolore in forza per gli altri.

I genitori e il fratello di Emanuele alla presentazione del progetto

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