Osimo

Papa a Loreto, il grazie dell’arcivescovo Dal Cin. La lettera “Christus vivit” al museo pontificio

È possibile visionare la prima edizione dell’esortazione apostolica post sinodale, con la firma autografa del Santo Padre, tutti i giorni. «Le parole che ci ha lasciato costituiscono un indirizzo concreto per la vita personale di ciascuno e per la vitalità ecclesiale di ogni comunità», ha detto il prelato

L'arcivescovo Fabio Dal Cin di fronte alla lettera post sinodale firmata da papa Francesco
L'arcivescovo Fabio Dal Cin di fronte alla lettera post sinodale firmata da papa Francesco

LORETO – È esposta da ieri, 27 marzo, al museo pontificio della Santa Casa di Loreto su decisione dell’arcivescovo delegato pontificio monsignor Fabio Dal Cin, la prima edizione con la firma autografa di papa Francesco dell’esortazione apostolica post sinodale “Christus vivit” firmata lunedì 25. Tutti potranno vederla adesso riportando alla mente quel momento storico.

«Il Santo Padre ha voluto consegnarmi la prima edizione con la sua firma autografa dell’esortazione apostolica post sinodale “Christus vivit” che ha firmato lunedì in Santa Casa. Data l’eccezionalità del gesto di papa Francesco, ho pensato di esporre l’Esortazione al Museo pontificio della Santa Casa dove tutti potranno vederla», ha detto l’Arcivescovo. La lettera sarà visibile ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

«Credo di poter affermare che, per tutti coloro che erano presenti e per quanti hanno seguito da casa tramite la radio e la televisione, la giornata di lunedì è stata un vero dono di Dio, e tutti noi ne porteremo a lungo il ricordo nel cuore. La visita avvenuta proprio nel giorno della Solennità dell’Annunciazione, quando la Chiesa universale fa memoria e celebra l’Incarnazione del Verbo e il Sì di Maria, di cui rimangono uniche testimoni le pietre custodite a Loreto, seppur breve, è bastata per confermarci nella fede e farci vivere un’esperienza forte di Chiesa, di famiglia, di comunità. Tutto si è svolto con compostezza e ordine e la gioia si è resa palpabile per l’entusiasmo manifestato dai numerosi fedeli».

Il grazie dell’Arcivescovo va innanzitutto al Santo Padre.
«Con cordialità e paternità si è fatto vicino a tutti, giovani, famiglie, ammalati. Le parole che ci ha lasciato costituiscono un indirizzo concreto per la vita personale di ciascuno e per la vitalità ecclesiale di ogni comunità».

Poi il grazie ai collaboratori e alle forze dell’ordine, ai giovani volontari dell’Agesci e del Masci, la comunità Foulard bianchi delle Marche, l’Unitalsi, la Comunità Cenacolo, i giovani della Gmg di Panama delle diocesi delle Marche, la Pastorale giovanile di Pesaro con don Enrico Giorgini, e di Macerata con la parrocchia di Porto Recanati e don Luca Beccacece, i seminaristi di Ancona, l’associazione Laboratorio della speranza di Ascoli e i giovani accompagnati da don Paolo Sabatini. Non da ultimo i volontari, Protezione Civile, medici, infermieri, parrocchie e a chi si è occupato degli ammalati.

«Grazie al Comune, ai media, ai tecnici, commercianti, all’alberghiero, aziende, enti e alle tante singole persone che hanno dato il loro contributo di preghiera, tempo, lavoro e denaro».

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