Osimo

Ospedale di Osimo, arrivano rinforzi ma le polemiche non si placano

Si riaccende il dibattito sui nodi del “Ss. Benvenuto e Rocco” di Osimo, sotto gestione Inrca dal 2018. L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini sta incontrando le istituzioni del territorio

OSIMO – In queste calde ore si riaccende il dibattito sui nodi dell’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco” di Osimo, sotto gestione Inrca dal 2018. L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini sta incontrando le istituzioni del territorio per un confronto sul nuovo piano di razionalizzazione della rete ospedaliera di tutte le Marche.

La capogruppo delle Liste civiche Monica Bordoni

«Fin da subito chiediamo la non applicazione della determina emessa dal direttore generale Asur il 31 dicembre 2019 ed abrogata il 6 aprile 2020, in materia di assetto organizzativo aziendale relativo all’area sanitaria – dice la capogruppo delle Liste civiche Monica Bordoni -. L’atto del 2019 stralcia completamente tutte le unità operative dell’ospedale di Osimo con forti ripercussioni per quanto riguarda personale ospedaliero e servizi sanitari soppressi. Ad oggi la determina, di fatto già abrogata, non deve essere messa in campo per nessuna ragione, anzi proprio in virtù della stessa abrogazione vanno ripristinate tutte le unità operative in essere sulla base della determina 361 del 2017, che è attualmente in vigore, con tutto il personale medico che ne consegue. Proprio quel documento stabilisce che il nostro ospedale rientra nella gestione Asur e così dovrebbe rimanere».

La funzione dell’ospedale

Di pazienti ne arrivano anche dalla Riviera del Conero che in questi giorni sta accogliendo i primi turisti: l’ospedale osimano funge anche da filtro a quello di Torrette e per questo, se intasato, è un problema non soltanto per la Valmusone per l’intera zona a sud di Ancona, un bacino che comprende quasi centomila abitanti. L’estate è arrivata e così anche tanti ingressi all’ospedale per la prima ondata di temperature altissime, come non si vedevano da tempi migliori, quando i presidi ospedalieri non erano gravati dall’emergenza Covid.

Il caldo

Caldo torrido, tante chiamate per malori e svenimenti e pronto soccorso di Osimo pieno di persone in attesa di essere assistite dal personale appunto che si fa in quattro per sopperire alle mancanze. Molti anziani si sono rivolti anche autonomamente al punto di primo intervento manifestando i sintomi classici dovuti al caldo eccessivo, tra cui pressione bassa e disidratazione.

Il primario del pronto soccorso, dottor Adolfo Pansoni, informa: «Tanti anziani arrivano al pronto soccorso disidratati, in astenia. L’altro giorno c’era parecchia fila e abbiamo avuto diverse difficoltà. Per fortuna, a fronte di un “addio”, sono arrivati due colleghi per i rinforzi più che necessari. Ancora non siamo in una fase di emergenza anche se in questi ultimi giorni ne abbiamo avuto un anticipo con diversi interventi in più. Siamo riusciti a gestirli però”.

Il direttore generale dell’Inrca Gianni Genga dice: «Tra gli accessi in questi giorni se ne contano tanti legati al caldo ma ancora non ci sono situazioni troppo pesanti da gestire. Sono aumentati gli ingressi a prescindere comunque. La difficoltà più grossa che abbiamo è la gestione dei posti letto non Covid perché sono di meno rispetto a prima, in generale, per le regole che ancora dobbiamo mantenere. Con l’abbassamento dell’emergenza Covid appunto le persone sono tornate ad affacciarsi, fortunatamente, nelle strutture ospedaliere. Per questo, per i posti letto da assegnare, stiamo cercando di implementare il lavoro in rete con le altre strutture come abbiamo già fatto. La situazione personale medico a Osimo è leggermente migliorata per due arrivi, bravissimi colleghi, che sono arrivati tramite un recente concorso».

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