Osimo

Osimo, una borsa di studio in memoria di Elia Corrina

Con il contributo economico della mamma, è stato bandito un concorso per l’assegnazione di una borsa di studio di 500 euro per onorare la memoria dell’alunno frequentante la quinta A del liceo Linguistico

Il murales per Elia
Il murales per Elia

OSIMO – Sonia Broncolo è la mamma di Elia Corrina, il 17enne deceduto a Campocavallo nello scontro con una Harley Davidson e lo Scarabeo Aprilia che guidava per tornare a casa proprio da lei. Oggi è proprio lei a dichiarare: «L’anno scorso, il 14 di ottobre, mio figlio moriva in un incidente stradale nella nostra Osimo. Non ho parole per esprimere la vicinanza e l’amore che mi hanno dimostrato i suoi amici e la scuola in questo periodo di lutto. Amicizia, amore, rispetto, altruismo, resilienza, solo così riesco a tradurre i miei sentimenti di gratitudine in parole che hanno lasciato un’impronta, come quella disegnata da mio figlio».

A lui i suoi amici hanno dedicato un murales e per lui hanno piantato un ulivo. Adesso c’è anche una borsa di studio all’istituto scolastico “Corridoni Campana” che, con il contributo economico della mamma, ha bandito un concorso per l’assegnazione della borsa dell’importo di 500 euro per onorare la memoria dell’alunno frequentante la classe quinta A del liceo Linguistico nell’anno scolastico 2019-2020. «Durante gli anni di liceo, Elia ha partecipato con entusiasmo a due scambi con l’estero promossi dalla scuola, rispettivamente in Austria e in Francia – recita la commovente premessa -. Lì si è distinto per le sue abilità di eclettico “comunicatore interculturale”, contribuendo a creare un clima sereno e rilassato, fondamentale nella buona riuscita di ogni scambio. Grazie alla sua naturale positività e ad un carattere che coniugava solarità e buona educazione, ha conquistato la simpatia di tutti i partecipanti, imprescindibile punto di riferimento in più di un’occasione».

Il titolo dell’elaborato riporta frasi di Elia: «La cultura non è un inerte e ripetitivo accumularsi di nozioni, dati, vicende; essa deve essere invece la base per l’apertura verso l’altro, per l’accettazione della diversità. La cultura significa, insomma, costruire ponti ed abbattere muri, di qualsiasi forma e materia essi siano».

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