Osimo

Ad Osimo Tari bloccata con i fondi Covid

La tariffa rifiuti a Osimo insomma resta la stessa del 2019 per il 2020 per volontà dell’Amministrazione comunale a sostegno del periodo difficile per il Covid. Ad approvare l’atto in Consiglio tutti a eccezione delle Liste civiche, che invece sostengono che l’aumento ci sia stato

Il Consiglio in videoconferenza
Il Consiglio comunale di Osimo in videoconferenza

OSIMO – Si è tenuto lunedì 27 dicembre l’ultimo Consiglio comunale dell’anno a Osimo e tra i tanti punti in programma spicca il mantenimento delle tariffe Tari al livello 2019 grazie a contributi statali. Sono stati deliberati anche i contributi con il fondo Covid-19 a tutte le associazioni di Protezione civile, cinquemila euro ognuna, più diecimila euro per ogni istituto comprensivo e cinquemila per gli istituti superiori. È in uscita l’elenco delle società sportive beneficiarie del bando per il fondo Covid: circa 40 le domande pervenute.

La tariffa rifiuti a Osimo insomma resta la stessa del 2019 per il 2020 per volontà dell’Amministrazione comunale a sostegno del periodo difficile per il Covid. Ad approvare l’atto in Consiglio lunedì sera tutti a eccezione delle Liste civiche, che invece sostengono che l’aumento ci sia stato. «Il Pef Tari 2020 di cui si è preso atto, frutto per legge di una tariffa che sarà regolata dal nazionale, prevede un aumento del cinque per cento – spiega il sindaco Simone Pugnaloni -. Questo aumento, che doveva essere distribuito su tre annualità (2021-2022-2023), non ci sarà perché lo copriremo con il fondo nazionale giunto a sostegno dei Comuni in tempi di pandemia. L’ultimo f24 pervenuto a casa è solo il saldo del 2020. Dal 2021 poi ci sarà la svolta nella gestione dei rifiuti. Il 22 scorso l’assemblea dei Comuni Ata ha approvato il Piano d’ambito provinciale ed ora è sempre più vicino l’affidamento in house da parte del consorzio pubblico che nascerà tra Ecofon e Vivaservizi. Una svolta in termini di efficienza e qualità dei servizi, mantenimento dei posti di lavoro degli attuali dipendenti delle società in house esistenti, migliore rispondenza degli obiettivi politici con la gestione tecnica del servizio sul territorio e migliore gestione economico-finanziaria dettata da economie di scala».

La posizione dei “civici” sulla Tari: «Il Comune ha pagato l’aumento del cinque per cento della tassa rifiuti pari a 300mila euro in più. L’aumento lo hanno pagato tutti gli osimani che si vedono tolti 300mila euro dal bilancio comunale per servizi, opere, contributi e iniziative. Non solo, sotto Natale sono arrivati nelle case degli osimani il saldo Tari 2020 e a molti imprenditori i modelli F24 di pagamento della Tari degli anni precedenti. Gli altri 900mila euro di aumento della Tari dell’anno 2020 sono stati assorbiti da Astea spa che per il 40% è del Comune di Osimo, cioè dei cittadini osimani. In sostanza noi osimani abbiamo pagato direttamente con i nostri soldi o con quelli pubblici, di cui siamo gli unici azionisti, almeno 700mila euro in più rispetto allo scorso anno. Questo il risultato della gestione rifiuti che ci aveva promesso di tutto e di più a colpi di video, spot, riuso, percentuali di raccolta differenziata sbalorditiva e futuro migliore».

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