Osimo

Osimo Stazione, scoppia il caso sui dati dello smog

«Per quanto attiene le informazioni diffuse che coinvolgono questa agenzia, la direzione ha prontamente avviato una verifica interna volta ad accertare fatti e comportamenti tenuti, anche in relazione a richieste di accesso ai dati ambientali», scrive l'Arpam dopo la richiesta del sindaco Pugnaloni di far luce sui dati diffusi dal comitato

La centralina nella nuova sede a Osimo Stazione
La centralina nella nuova sede a Osimo Stazione

OSIMO – «Per quanto attiene le informazioni diffuse che coinvolgono questa agenzia, la direzione ha prontamente avviato una verifica interna volta ad accertare fatti e comportamenti tenuti, anche in relazione a richieste di accesso ai dati ambientali. Comprendendo perfettamente le esigenze avanzate dal sindaco, l’Arpam si è attivata per far avere una relazione di valutazione dell’attività di monitoraggio della qualità dell’aria».  A scriverlo in una lettera indirizzata al Comune di Osimo e per conoscenza all’assessorato all’Ambiente della Regione Marche il direttore amministrativo dell’Arpam Milco Coacci e il direttore tecnico scientifico Stefano Orilisi.

Il caos è scoppiato quando il comitato per la salute e l’ambiente di Osimo Stazione e Abbadia ha divulgato i dati sullo smog della centralina, allarmanti, dicendo che quelli erano stati forniti dall’Arpam. Incredulo il sindaco Simone Pugnaloni ha scritto una lettera all’Arpam chiedendo spiegazioni perché quei dati, come da richiesta, sarebbero dovuti essere in possesso in primo luogo del Comune, che invece non ne aveva visto nemmeno l’ombra. Poche ore fa la risposta dell’Arpam e in un secondo allegato le elaborazioni del responsabile del servizio Massimo Maccheggiani: «Nei periodi oggetto di monitoraggio (dal 3 agosto all’11 ottobre lungo la statale 16 e dal 14 novembre al 7 febbraio in via Cairoli) benzene, ossidi di azoto e ossido di carbonio non hanno mai raggiunto livelli importanti rispetto ai valori limite stabiliti dal d.lgs 155/10. I livelli degli inquinanti da traffico rilevati non sono tali quindi da destare allarme. Sono tuttora in corso elaborazioni».

La replica del sindaco Pugnaloni: «Ringrazio sentitamente per aver risposto in maniera celere alle istanze avanzate dal Comune, che si è immediatamente attivato per verificare la fondatezza dei dati diffusi nel corso dell’incontro organizzato dal comitato, dati ufficiosi che non trovano alcuna corrispondenza con quelli forniti dall’Arpam e che hanno destato inutili allarmismi fra i residenti. In maniera responsabile, continueremo a mantenere alta l’attenzione sulla situazione ambientale». Mercoledì 21 marzo alle 21 il sindaco ha fissato la riunione al circolo Anspi per spiegare il progetto del parco urbano.

La risposta del comitato: «Non volevamo arrivare a tanto, per questo nei giorni scorsi abbiamo pubblicato solo la parte più significativa dei dati ricevuti ufficialmente dall’Arpam, che contestualmente li ha inviati anche al Comune. È triste sentirsi chiamati in causa, mettendo in dubbio l’operato di cittadini e persone che svolgono solo il loro ruolo. Gli stessi dati li abbiamo inviati al professor Floriano Bonifazi, esperto del settore, affinché oltre al parere dell’Arpam la tesi sia certificata anche da altri esperti».

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