Osimo

Osimo Stazione, focus inquinamento: la parola ai Cinque stelle

Il neo parlamentare osimano del Movimento cinque stelle Paolo Giuliodori, il capogruppo in Consiglio comunale David Monticelli e Mauro Bugari, neo eletto consigliere di quartiere a Osimo Stazione, chiedono un tavolo con tutti i Comuni coinvolti

Da sinistra Mauro Bugari, neoeletto presidente di quartiere a Osimo Stazione, l'onorevole del Movimento cinque stelle Paolo Giuliodori e David Monticelli, capogruppo in Consiglio Comunale
Da sinistra Mauro Bugari, neoeletto presidente di quartiere a Osimo Stazione, l'onorevole del Movimento cinque stelle Paolo Giuliodori e David Monticelli, capogruppo in Consiglio Comunale

OSIMO – La situazione ambientale di Osimo Stazione è al centro dell’attenzione del Movimento cinque stelle di Osimo che ieri, lunedì 2 luglio, ha riunito il neo parlamentare osimano del Movimento Paolo Giuliodori, il capogruppo in Consiglio comunale David Monticelli e Mauro Bugari, neo eletto consigliere di quartiere a Osimo Stazione, per parlarne a piazza Nuova. Al Movimento non convince l’atteggiamento del sindaco al ricevimento dei risultati della centralina antismog per una questione “terminologica”. Porteranno nuovamente il caso all’attenzione dell’amministrazione comunale, stavolta tramite interpellanza, e intanto chiedono un tavolo di concertazione con tutti i Comuni della costa coinvolti. Ragionevole, sostengono, la petizione del comitato che chiede la deviazione del traffico lungo la Cameranense.

«La relazione dell’Arpam del maggio scorso e in particolare la frase «non desta allarme, ma una giusta attenzione» in riferimento alla qualità dell’aria della frazione, aveva fatto cantare vittoria al sindaco Pugnaloni, come se le apprensioni e le preoccupazioni di questi anni da parte dei residenti fossero infondate. Ipse dixit: lo dice l’Arpam – hanno detto i tre -. Le cose non stanno esattamente così. Abbiamo richiesto degli approfondimenti all’Arpam e in particolare a Massimo Marcheggiani che ha curato la relazione. «La nostra richiesta di chiarimenti riguardava alcuni valori (biossido di azoto, pm 10 e pm 2,5) che nelle conclusioni dell’ente si attestavano esattamente sul limite massimo previsto dalla legge. Abbiamo inoltre chiesto una nuova pubblicazione dei dati sul sito dell’Arpam che fosse leggibile e comprensibile anche dai non addetti ai lavori, cosa che è stata prontamente effettuata ma in particolare abbiamo chiesto un approfondimento sulla frase «giusta attenzione» e su come «una comunità dovrebbe comportarsi nella gestione dello stato della qualità dell’aria considerati i valori riscontrati». La risposta del dottor Marcheggiani, al contrario delle minimizzazioni di Pugnaloni, è invece linea con quanto andiamo sostenendo ormai da diversi mesi. Il comportamento adeguato nel caso di Osimo Stazione (via Adriatica) può richiedere l’adozione di misure contro l’inquinamento da traffico e impianti termici alimentati a biomasse combustibili».

L’onorevole Giuliodori ha precisato: «Il tecnico poi ha aggiunto: «La comparazione fra via Adriatica e la stazione della Rrqua di Fano evidenzia la necessità di interventi idonei a migliorare lo stato di qualità dell’aria che riguarda in generale tutta la fascia costiera marchigiana adiacente alla statale 16 soprattutto nelle città, paesi o piccoli agglomerati urbani da questa attraversati». Le rilevazioni della stazione mobile utilizzata a Osimo Stazione tra agosto 2017 e febbraio di quest’anno, hanno messo inequivocabilmente in correlazione i risultati della nostra frazione ai quelli della stazione fissa di Fano. Tutto ciò che si verifica a Fano si verifica automaticamente a Osimo Stazione. Altro che tutto ok».

Bugari ha aggiunto: «Quella del traffico è una storia che esiste da tempo, con tanto di malati. Difficile da dimostrare che i casi di leucemia riscontrati negli ultimi anni siano collegati allo smog ma restano un fatto innegabile. Gli agenti inquinanti siano cancerogeni. Nel 2007 c’era già una relazione con conclusione dell’Arpam che spiegava che su 29 giorni di indagini il limite era stato sforato in 18. Si poteva già fare qualcosa. Oggi sarebbe semplice: esiste anche una delibera regionale, la 121, per ridurre gli inquinanti ma nessun Comune ne prende atto, anche solo con un’ordinanza che vieti ai mezzi di passare per la statale in determinate fasce orarie».

Monticelli ha concluso: «Per questo invitiamo l’amministrazione comunale a rivedere urgentemente la sua ottimistica posizione e ad adeguarsi a quanto effettivamente rilevato dall’Arpam e cioè a porre in essere al più presto interventi idonei a migliorare la qualità dell’aria».

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