Osimo

Osimo, niente più screening del tumore al poliambulatorio

La denuncia arriva dal consigliere comunale di Progetto Osimo futura Achille Ginnetti

OSIMO – Il 2023 inizia con un’ennesima “tegola sanitaria” sui cittadini osimani. Riguarda lo screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori intestinali. La denuncia arriva dal consigliere comunale di Progetto Osimo futura Achille Ginnetti: «Ad Osimo le provette si ritirano nelle farmacie – spiega il leader di Progetto Osimo – poi venivano consegnate al poliambulatorio dove si provvedeva a inviarle al laboratorio analisi, questo fino a dicembre scorso. Ora chi vuole sottoporsi allo screening deve consegnare le provette a Castelfidardo, Camerano o Loreto non più a Osimo». Sarebbe andato in pensione l’addetto che aveva il compito di etichettare le provette. «Sicuramente le motivazioni per il mancato rimpiazzo potrebbero esser legate alla carenza cronica di personale sanitario e amministrativo che non viene sostituito – continua Ginnetti -. Ma questo servizio non può essere interrotto, l’importanza di trovare una lesione precancerosa o un tumore in fase iniziale è immensa, ne va della qualità e quantità della vita di ognuno di noi. I vertici della neonata Ast2 lo sanno benissimo e confido che presto il servizio venga riattivato».

La prevenzione

La campagna di prevenzione oncologica dei tumori del colon è attiva da anni, i cittadini sopra i 50 anni sono invitati ad effettuare il test del sangue occulto nelle feci ogni tre anni. In alternativa, conclude Ginnetti, l’etichettatura delle provette, due-tre ore per settimana al massimo, potrebbe essere svolta da cittadini volontari (lo stesso consigliere comunale si dice disponibile a svolgere il servizio gratuitamente) senza caricare ulteriormente il personale dipendente.

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