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Osimo, sagre al via ma con troppe incertezze: diverse a rischio

Dal 15 giugno si potranno organizzare le sagre nelle regioni in zona gialla e bianca, sempre nel rispetto delle linee guida emanate dalla Conferenza delle regioni e approvate dal Comitato tecnico scientifico. Le difficoltà però sono tante

Una sagra (immagine di repertorio)

OSIMO – Dal 15 giugno si potranno organizzare le sagre nelle regioni in zona gialla e bianca, sempre nel rispetto delle linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali emanate dalla Conferenza delle regioni e poi approvate dal Comitato tecnico scientifico. Ci sono regole anti Covid molto precise e l’obiettivo primario è evitare assembramenti. Un fatto che di per sé rende difficile l’organizzazione di eventi simili ma non impossibile. Tra le tante regole approvate, è necessario definire un numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio, ai ricambi d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni non volute in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita.

Le sagre di Osimo

Le frequentatissime (fino al 2019) sagre che si concentrano in gran numero in Valmusone rischiano di non essere organizzate lo stesso quest’estate, proprio per quelle regole. Organizzare gli stand è difficile, costoso, e implica grosse responsabilità. Alcune ci stanno già rinunciando, come la festa della birra di Campocavallo: «Purtroppo anche quest’anno niente festa. Le incognite sono ancora troppe e non c’è una vera e propria regolamentazione per questi eventi. Speriamo nel 2022», afferma il comitato organizzatore. In alcuni casi la sagra potrebbe trasformarsi in una manifestazione diversa, magari da spostare in autunno. Alcuni però stanno cercando di fare il possibile per non cancellarle. «Si stanno organizzando e presto avremo novità», conferma l’assessore alle Attività produttive Michela Glorio.

Osimo ne conta tante di sagre, ci sono quella degli gnocchi a San Paterniano, San Biagio in festa, la sagra del Leone, quella dei vincisgrassi alla Sacra Famiglia (tutte tradizionalmente a giugno), e la festa della Sangria a Casenuove i primi di luglio. Poi ci sono tutte le altre previste fino a settembre, come quella del baccalà, dello spaghetto a Campocavallo, del mojito all’Abbadia. Da non dimenticare la festa del Covo che potrebbe svolgersi con altra modalità. A seguire quella della rana, della bruschetta a Osimo Stazione e la festa della Croce rossa.

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