Osimo

Osimo, Pugnaloni scrive ad Acquaroli: «Serve un patto di legislatura»

Con questo intento il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni ha scritto al governatore delle Marche Francesco Acquaroli per chiedere un incontro e parlare di temi che riguardano Osimo e i fondi regionali

Il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni

OSIMO – Condividere le scelte e aprire un dialogo costruttivo e concreto, al di là di dietrologie, demagogie e appartenente politiche. Con questo intento il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni ha scritto al Governatore delle Marche Francesco Acquaroli per chiedere un incontro e parlare di temi che riguardano Osimo e i fondi regionali. «La politica, una volta eletti in rappresentanza delle istituzioni, non deve dividere destra e sinistra quando in ballo ci sono obiettivi comuni che riguardano i nostri territori – si legge nella lettera -. La sanità, le infrastrutture, l’ambiente sono tre temi che ci accomunano e per i quali è necessario costruire politiche e obiettivi condivisi. La Regione, su tali tematiche, è di fondamentale importanza per il reperimento delle risorse economiche al fine di realizzare importanti investimenti. Per tali ragioni, visto anche il legame di amicizia profonda e di stima reciproca che c’è tra di noi, vorrei con lei condividere una strategia che ci porti a sottoscrivere un patto di legislatura che riguardi gli investimenti della Regione Marche su Osimo. A tale patto potrebbero partecipare le rispettive giunte della Regione Marche e del Comune di Osimo, da lei e da me rappresentate, considerando i vari temi che andrebbero affrontati, tre in particolare».

La sanità

Il primo è la sanità appunto, con la questione poliambulatorio in primis: «Il poliambulatorio deve rimanere saldamente in centro storico perché ormai da decenni punto di riferimento baricentrico per tutti i cittadini di Osimo e volano per l’economia del salotto cittadino. Spostarlo in luogo privato spendendo ingenti risorse finanziarie, non baricentrico e a rischio esondazione, non è la scelta più appropriata e potrebbe ingenerare un danno all’erario. Per tale ragione si ritiene opportuno che il poliambulatorio debba spostarsi solo quando il “Ss. Benvenuto e Rocco” trasferirà le attività ospedaliere nella nuova struttura di Camerano. Rivedere il mancato investimento su Osimo relativamente a tre strutture che sono l’ospedale, l’ex dispensario nell’area di Piazza Giovanni XXIII e l’ex ospedale Muzio Gallo».

Le infrastrutture

Poi le infrastrutture: «La grande viabilità su Osimo, nell’asse Ancona-Macerata che da decenni ormai appesantisce il traffico urbano, necessita di concordare un percorso condiviso che sia il migliore possibile per i cittadini. Non dovrebbe prevedere finanziamenti richiesti e concessi per volontà della sola amministrazione comunale o per volontà solo di chi Osimo rappresenta nell’Assemblea legislativa delle Marche, sia per la variante a nord con il progetto caldeggiato dall’amministrazione comunale, sia per la variante a Sud proposta dalle opposizioni delle Liste civiche del presidente dell’Assemblea legislativa Dino Latini. Non basteranno mai gli otto milioni iscritti nel bilancio regionale per l’annualità 2025. Semmai queste risorse potranno finanziare una viabilità interquartieri già in parte prevista nel prg attuale e in quello che approveremo nei prossimi mesi ma che necessitano di essere anticipati dal 2025 al 2023 così che, insieme, si possa programmare, progettare e avviare entro il mandato dell’amministrazione comunale e dell’amministrazione regionale opere viarie concrete».

L’ambiente

Infine l’ambiente: «La città di Osimo da troppo tempo attende la realizzazione delle vasche di espansione post alluvione 2006 e diversi investimenti lungo il fiume Musone e suoi affluenti. Per tale ragione si chiede di condividere un budget nel prossimo biennio a disposizione del territorio osimano. Questi tre principali argomenti si legano poi indissolubilmente ad una politica condivisa che guardi a 360 gradi su tutte le attività che il Comune di Osimo può condividere con il Governo regionale anche alla luce, ad esempio, dell’allegato al bilancio regionale che finanzia investimenti su tutto il territorio regionale».

La replica del presidente regionale Latini

Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini replica: «Ben venga la volontà del Comune di Osimo di incontrare la Regione Marche, accogliendo l’intenzione espressa dal Presidente Acquaroli di essere invitato. Spero che ne derivino i fatti e un comportamento conseguente. Da osimano un po’ mi vergogno di quanto viene detto in Consiglio comunale sui rappresentanti della Regione Marche, me compreso che più volte ha chiesto, invano, un incontro per affrontare i problemi di Osimo. Svilire di continuo questo o quel rappresentante regionale rende il Comune meno forte sul piano istituzionale di quanto possa essere la soddisfazione di parte ad aver sminuito qualcun altro in Consiglio comunale. Il mio Comune è l’unico nella Regione che non ha accolto tale invito. Sui problemi sarà il presidente Acquaroli a precisare le posizioni della Regione Marche ma è preoccupante che Osimo si stia isolando su tutto, aprendo litigi inutili a cominciare dalla gestione dell’acqua, perdendo occasioni di avere servizi, finanziamenti e ruoli capofila. La Giunta regionale in questi due anni ha comunque investito oltre 60 milioni di euro per Osimo e il suo comprensorio in opere sanitarie, strade e tutela del territorio, e ciò nonostante ha come risposta che non servono o sono inutili. In particolare, per le vasche di espansione (necessarie per la tutela di Osimo Stazione e San Biagio) ricordo l’intervento già concluso a Osimo Stazione. Per gli altri la Regione è in attesa degli espropri dei terreni per continuare l’opera, compito a cui è deputata la Provincia di Ancona (in cui il Sindaco di Osimo ha forte voce in capitolo, essendo consigliere di maggioranza). Provincia che è pure incaricata della realizzazione del bypass di Padiglione i cui lavori, mi sembra, siano spostati ancora in avanti, nel 2025. Per la sanità la Giunta regionale cerca di riportare sul territorio servizi dismessi senza motivo, salvaguardando e rilanciando quelli esistenti e quelli da recuperare come l’ex Muzio Gallo. Per la tangenziale di Osimo se c’è la possibilità di concludere la realizzazione della variante di bordo, non vedo perché si debbano rifiutare le risorse, non avendo come alternativa niente altro di concreto in questi ultimi otto anni».

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