Osimo

Osimo rende omaggio alle Forze armate e ai 33 passatempesi scomparsi nel conflitto mondiale

Anche Osimo rende omaggio all'Unità nazionale con una cerimonia, preceduta da un momento speciale per ricordare 33 cittadini passatempesi dispersi durante la Prima guerra mondiale

Il sindaco Simone Pugnaloni con l'arcivescovo Angelo Spina a Passatempo
Il sindaco Simone Pugnaloni con l'arcivescovo Angelo Spina a Passatempo

OSIMO – Oggi, domenica 7 novembre, per celebrare la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, a Osimo la celebrazione religiosa nella basilica di San Giuseppe da Copertino, al termine della quale il corteo con le autorità civili e militari, accompagnate dal gonfalone della città di Osimo, si reca al monumento ai Caduti di piazza Nuova per la deposizione della corona di alloro e l’incontro con i rappresentanti degli ex combattenti e di associazioni cittadine. Sul posto il sindaco Simone Pugnaloni per omaggiare gli italiani caduti durante la Prima guerra mondiale e porgere un ringraziamento all’impegno continuo da parte delle Forze armate.

Un momento speciale per ricordare 33 cittadini passatempesi dispersi durante la Prima guerra mondiale invece si è svolto ieri mattina, sabato 6 novembre. Alla chiesa vecchia di Passatempo in via Paradiso, ristrutturata nel 2015, si è tenuta una cerimonia in occasione del centenario del Milite ignoto. La celebrazione liturgica è stata presieduta dall’arcivescovo di Ancona-Osimo monsignor Angelo Spina ed è stata animata dal violinista Marco Santini accompagnato dalla voce di Lucia Santini. A seguire, nel piazzale antistante, la cerimonia civile con le autorità istituzionali e militari. All’esterno della chiesa è infatti affissa una lapide realizzata nel 1921 dalla Croce bianca di Passatempo, che era una delle prime associazioni operaie solidaristiche di Osimo, sorta nel 1901. La lapide, che è stata restaurata da Laura Lanari nel 2015, è dedicata a 33 cittadini di Passatempo dei quali si persero le tracce durante i combattimenti del primo conflitto mondiale nel Nord Italia. E’ stata deposta esattamente cento anni fa, il 6 novembre del 1921, perché era una domenica e, dunque, alla celebrazione poterono partecipare tutti i cittadini e i lavoratori visto il giorno di festa, così da rendere omaggio agli eroi perduti in guerra e mai recuperati.


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