Osimo

Osimo, maxi controlli in centro dopo l’esposto dei residenti

Con l'ordinanza sindacale anti asporto ancora in vigore e le proteste su carta del comitato del centro, sono intensi i sopralluoghi congiunti delle forze dell'ordine nel weekend, probabilmente il primo senza disordini

I controlli in centro a Osimo
I controlli in centro a Osimo

OSIMO – Nell’ambito dei servizi disposti dal Questore di Ancona, coordinati dal Commissariato della Polizia di Stato di Osimo e svolti congiuntamente a Carabinieri e Polizia locale, a tutela della salute e della sicurezza pubblica, sabato sera, 19 febbraio, è stato di nuovo attuato un dispositivo integrato di controllo del territorio a Osimo per arginare fenomeni di microcriminalità perpetrati da giovani e giovanissimi che solitamente nel fine settimana affollano il centro storico osimano.

In particolare, l’operato delle forze dell’ordine è stato concentrato anche sul rispetto delle disposizioni normative volte al contrasto e contenimento del Covid-19 da parte di titolari di pubblici esercizi e avventori, senza tuttavia riscontrare irregolarità o violazioni. L’attenzione è stata dedicata al riscontro effettivo dell’ottemperanza da parte dei bar e delle attività commerciali alle prescrizioni contenute nell’ordinanza sindacale volte proprio alla regolamentazione e disciplina della somministrazione e vendita per asporto di bevande alcoliche nelle aree del centro storico, che in passato indirettamente avevano indirettamente contribuito all’accadimento di fenomeni di criticità per la quiete pubblica ed il riposo dei residenti del centro storico. Gli stessi hanno lamentato schiamazzi ed urla da parte dei giovani che frequentano la movida del sabato sera.

Le multe

Buone nuove da sabato, per la prima volta gli agenti non hanno avuto modo di riscontrare situazioni di illiceità o particolari contesti di minaccia per la sicurezza e la quiete pubblica. Per estendere gli ambiti territoriali oggetto dei controlli e delle verifiche, diversi posti di controllo ed accertamenti sono stati eseguiti anche nelle frazioni di San Biagio, Campocavallo e Padiglione, dove in più occasioni sono stati setacciati parchi e giardini pubblici per prevenire eventuali fenomeni criminosi connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. È stata vigilata con attenzione particolare tutta l’area del maxiparcheggio dove la Polizia locale ha proceduto alla elevazione di diverse contravvenzioni ad alcuni automobilisti per violazioni del Codice della strada, in un caso è stato necessario procedere anche con il sequestro del mezzo in conseguenza della trasgressione accertata. Complessivamente sono state identificate più di cento persone e controllati una ventina di veicoli, redatti sei verbali di contravvenzione per violazione del Codice e controllate un centinaio di certificazioni verdi anti Covid 19.

La parola alla Confcommercio

«Per noi la ricetta migliore sarebbe il bilanciamento delle cose perché misure restrittive per i commercianti, che tanto hanno sofferto, significano un ulteriore taglio degli incassi a fronte di altri rincari – dice Andrea Curtatoni di Confcommercio Marche centrali riferendosi all’ordinanza e ai controlli -. Comprendiamo le ragioni di tutti però i sacrifici non possono essere chiesti soltanto dalle imprese perché in questo modo non investiamo sul futuro e non vengono preservate le maestranze. Vogliamo chiedere un aiuto a Comune e forze dell’ordine. Le regole esistono già, oltre l’ordinanza, riguardo ad esempio la somministrazione degli alcolici ai minori. Servirebbero più controlli in questo senso casomai e già verrebbe ridotto il disagio».

L’altro comitato dei residenti

L’altro comitato dei residenti del centro, C’entro, chiede di più rispetto all’esposto del neonato RispettiAmo il centro: «Interessante l’iniziativa che chiede di poter vivere con decoro e dignità dentro questo quartiere. Noi di C’entro abbiamo più volte chiesto di discutere con l’amministrazione di come affrontare questi problemi, di come far convivere le attività commerciali, la residenzialità e la sicurezza. Si dovrebbe non solo intimare ma proporre soluzioni alternative e una collaborazione attiva con l’amministrazione e con le categorie di settore interessate. Non possiamo che essere contenti di essere stati precursori nella tutela di questo nostro “museo a cielo aperto” e che ora dopo anni anche chi ci ha snobbato ci riconosce che avevamo visto lungo e sapere che tra i promotori ed i firmatari ci sono cittadini vicini all’amministrazione ci conferma che i bisogni di un quartiere vanno aldilà dell’appartenenza a un partito».

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