Osimo

Osimo, manifestazione del comitato contro il 5G in piazza

I membri del comitato esporranno cartelli in piazza Boccolino per sensibilizzare la cittadinanza sulle criticità della nuova tecnologia. Poi daranno il via a una petizione

Una riunione in Comune per il piano antenne (Immagine di repertorio)

OSIMO – Flash mob oggi, 20 giugno, alle 18.30 in piazza Boccolino a Osimo del comitato spontaneo “Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole”. I membri del comitato esporranno cartelli in una sorta di flash mob statico di due ore (resteranno fermi con i cartelli in mano) per sensibilizzare la cittadinanza sulle criticità del 5g.

Il comitato spontaneo osimano darà anche avvio ad una raccolta firme a sostegno di una petizione indirizzata al sindaco di Osimo Simone Pugnaloni. Il banchetto sarà ubicato davanti all’ex cartoleria Colonnelli. «Nella petizione si chiede al sindaco di emanare una nuova ordinanza che vieti la sperimentazione della tecnologia 5g nell’ambito di tutto il territorio comunale in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) – annunciano dal comitato -, di adoperarsi per raggiungere, in tempo breve, tutto il territorio comunale con una tecnologia sicura e performante in ogni sua forma azzerando il divario digitale tra le persone, di favorire l’installazione su tutto il territorio comunale a partire da scuole, ospedali, strutture di degenza, aziende, abitazioni private, per garantire una connessione via cavo veloce e priva di rischi per la salute pubblica integrando armonicamente il pubblico ed il privato, di dare comunicazione tempestiva tramite il sito istituzionale del comune dello stato di avanzamento dei lavori, di avvalersi, nel processo di realizzazione del “piano antenne”, della consulenza di un esperto tecnico-scientifico indipendente e libero da legami con le industrie di telecomunicazioni e di realizzare una campagna di informazione sui rischi socio-sanitari derivanti dall’inquinamento elettromagnetico e da un uso scorretto di dispositivi mobili e di farsi promotore di “tavoli di lavoro”.

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