Osimo

I Lions club contro le dipendenze tecnologiche. Un incontro ad Osimo

Uso della rete internet, gioco online e utilizzo dello smartphone sono state le tematiche del confronto. Tra i relatori, Rodolfo Rabboni, psicologo e psicoterapeuta, responsabile dell’Area gioco patologico del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Area vasta 2

Il tavolo dei relatori
Uso della rete internet, gioco online e utilizzo dello smartphone sono state le tematiche approfondite nel corso dell'incontro ad Osimo

OSIMO – Uno dei temi di studio distrettuale dei Lions club di Osimo è quello delle dipendenze tecnologiche e dei fattori di rischio ad esse connessi. Sempre più adolescenti ne soffrono e molti tavoli di psicologi e non solo trattano il tema come nuova problematica anche sociale. Se ne è parlato di recente nell’aula magna di palazzo Campana di Osimo. L’iniziativa, promossa da Achille Ginnetti, presidente del Lions club di Osimo e consigliere comunale di opposizione, coordinata dal socio Lion Nazzareno Donzelli, ha coinvolto come relatore il dottor Rodolfo Rabboni, psicologo e psicoterapeuta, responsabile dell’Area gioco patologico del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Area vasta 2 dell’Asur Marche, che ha competenza ed esperienza in questa delicata materia.

Uso della rete internet, gioco online e utilizzo dello smartphone sono state le tematiche approfondite. «La grande rete ha l’indiscusso merito di aver determinato un incredibile salto di qualità nella comunicazione a livello globale ma riesce, soprattutto con i soggetti più fragili, i nativi digitali, a modificare gli stili di vita e a condizionare comportamenti e abitudini quotidiane. L’uso compulsivo e l’abuso dello smartphone, ad esempio, possono produrre dipendenza e isolamento sociale, così come la ludopatia può indurre atteggiamenti devianti e patologici», ha spiegato Donzelli.

Tuttavia, nell’analizzare l’ampia e varia casistica di dipendenze tecnologiche, il dottor Rabboni ha cercato di rassicurare sottolineando che l’approccio corretto non debba essere di sottovalutazione ma neanche di demonizzazione del fenomeno, che va analizzato e ricondotto nell’alveo di una gestione attenta e responsabile dei comportamenti indotti. È compito di chi ha ruoli educativi, della famiglia in particolare, non ignorare ma supportare con una presenza vigile e con corretti interventi i ragazzi che si trovino in condizioni di difficoltà e di condizionamento psicologico e sociale dovute ad un utilizzo distorto degli attuali strumenti tecnologici». L’intervento conclusivo è stato effettuato dall’officer distrettuale Rosella Pugnaloni che ha sottolineato l’impegno del Lions international a favore delle giovani generazioni.

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