Osimo

Osimo, le Liste civiche stilano il “controbilancio”

L’assestamento di bilancio approvato in consiglio comunale non è stato ben accettato dalle opposizioni. Alcuni gruppi sostengono che i milioni di euro per realizzare le opere nel prossimo biennio siano troppi

Il Consiglio in videoconferenza
Il Consiglio comunale di Osimo in videoconferenza

OSIMO – L’assestamento di bilancio approvato in Consiglio comunale lunedì sera (30 novembre), non è stato ben accettato dalle opposizioni. Alcuni gruppi sostengono che i milioni di euro per realizzare le opere nel prossimo biennio siano troppi, un peso grande da portare sulle spalle degli osimani.

Il gruppo delle Liste civiche all’opposizione spiega: «In particolare la variazione del programma triennale delle opere pubbliche è un piano del “paese delle meraviglie” in un giorno di ordinaria follia. Se da un lato ben vengano opere pubbliche, dall’altro 14 milioni di euro di accensione mutui, anche per fare manutenzione stradale, non si possono accettare. Non possiamo assumerci la responsabilità di indebitare la comunità osimana senza opere che producono una redditività. Il Comune si è impegnato a coprire l’aumento di un milione e mezzo della tassa rifiuti per l’anno 2020”, spiegano gli esponenti.

Che aggiungono: «Questa iniziativa trova il sostegno delle Civiche che sono per una diminuzioni dei costi delle bollette del 30 per cento. C’è un mese di tempo per compiere l’operazione finanziaria e non gravare le tasche degli osimani. Insistiamo perché la tassa costi agli osimani quanto ai cittadini di Castelfidardo e Camerano e che non si paghi il doppio. Chiediamo certezza documentale che tutti i mezzi del servizio rifiuti siano sempre sanificati e puliti, ugualmente i cassonetti ed i luoghi di lavoro degli operai. Si tratta, in questo contesto di emergenza pandemica, di una necessità di chiarezza assoluta per prevenire allarmismi e sopratutto rispettare l’igiene e la profilassi di chi lavora nei rifiuti e dei cittadini osimani».

Sulla Tari aggiunge: «Nel 2019 i costi del servizio rifiuti di Osimo erano di 5 milioni e 900mila euro circa, per il 2020 ammontano a sette milioni e 200mila euro. Un milione e 300mila euro in più. Un’enormità. Di norma agli osimani possono essere applicati aumenti annuali al massimo del cinque per cento e quindi per l’anno 2020 il costo a loro carico non potrà essere superiore a sei milioni e 400mila euro mentre i restanti 900mila euro saranno a carico degli osimani nel 2021 e negli anni a seguire, aggiungendosi così agli altri aumenti di costo previsti per gli anni futuri. Un peso straordinario e insopportabile per gli osimani. Il Comune poi ha affermato che ha coperto l’aumento della tassa 2020 mettendo a copertura circa 300mila euro. Bene ma ad oggi ciò non risulta specificamente agli atti di bilancio. Se il Comune per mettere la pezza ricorre al fondo funzioni fondamentali, ciò non è corretto né dal punto visto di contabile né da quello della normativa sulla tassa rifiuti. E poi tutto l’aumento (900mila euro solo per il 2020) previsto per gli anni successivi chi lo paga?».

La consigliera Caterina Donia, rappresentante del gruppo consiliare Movimento cinque stelle, ha presentato una mozione sull’istituzione del bilancio partecipato ad Osimo. «Il bilancio partecipato è uno strumento che promuove la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche locali, e in particolare, al bilancio preventivo dell’ente cioè alla previsione di spesa e agli investimenti pianificati dall’amministrazione – ha detto -. È un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta che riavvicina le persone e l’elettorato alla politica e al governo del territorio. Oggi l’amministrazione comunale Pugnaloni si appresta a fare investimenti ed accendere mutui per un totale di 14 milioni di euro a fronte di servizi non sempre rispondenti alle reali esigenze della cittadinanza. È opportuno che siano i cittadini a richiedere i servizi necessari per il territorio. E’ indispensabile instaurare un percorso di dialogo sociale sul territorio che tocca il cuore economico-finanziario dell’amministrazione, puntando a costruire forti legami tra istituzioni ed abitanti e tra i cittadini le loro organizzazioni sociali».

E prosegue: «Il bilancio partecipato, strumento propedeutico e di supporto alla redazione e predisposizione del bilancio preventivo, rappresenta uno strumento di ascolto, relazione e comunicazione, perché permette ai cittadini di presentare le loro necessità ed esporre le problematiche locali, di valutare le spese previste nel bilancio e l’operato dell’ente, di indirizzare le scelte dell’amministrazione sugli interventi pubblici da realizzare o i servizi da implementare o migliorare. I cittadini devono partecipare alla previsione di investimento, influenzare le scelte e priorità politiche e quindi decidere attivamente le politiche future. L’amministrazione attraverso il bilancio partecipato deve rendicontare l’operato dell’amministrazione, gli investimenti fatti e gli interventi previsti. E’ indispensabile un percorso di partecipazione supportato dalla comunicazione e dall’uso di strumenti per informare, coinvolgere e per raccogliere le idee e i suggerimenti della cittadinanza».

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