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Osimo

Claudio Baldi Brevetti

Osimo, l’area archeologica di Montetorto finalmente visitabile

Taglio del nastro per il maxi lavoro realizzato dalla cooperativa “ArcheoLab” sotto la supervisione della Soprintendenza archeologica Belle Arti e paesaggio delle Marche. Uno dei complessi più importanti del Centro Italia è completamente recuperato e restaurato

La nuova tettoia a nord dell'area archeologica di Monte Torto
Claudio Baldi Brevetti

OSIMO – Taglio del nastro per l’ampliamento realizzato nell’area archeologica di Montetorto a Casenuove di Osimo in programma giovedì, 11 aprile, maxi lavoro realizzato dalla cooperativa “ArcheoLab” sotto la supervisione della Soprintendenza archeologica Belle Arti e paesaggio delle Marche. Adesso l’area, uno dei complessi più importanti del Centro Italia, è completamente recuperata e restaurata. Sarà una doppia inaugurazione a dir la verità: la mattina dalle 10 a mezzogiorno appuntamento dedicato alle scuole con visita guidata e realizzazione di laboratori di scavo, il pomeriggio alle 17 apertura alla cittadinanza.

Ultimo step che ha permesso il completamento è la nuova tettoia a nord posta a protezione del sito archeologico, dopo l’arrivo di nuovi finanziamenti e l’ok giunto dal ministero per i Beni culturali alla richiesta di Soprintendenza e Comune. Adesso quello che resta del magazzino a servizio dell’antico frantoio, che risale al primo secolo a.C. in piena epoca romana, è al sicuro. Il costo dell’intervento è di circa 40mila euro e permette di valorizzare ulteriormente il sito archeologico, rendendolo fruibile agli osimani e ai tanti turisti e scolaresche che hanno già avuto modo di ammirarlo. Gli archeologi della cooperativa “ArcheoLab” sono stati all’opera nella minuziosa ripulitura dello scavo per riportare alla luce i grandi orci oleari e vinari che da quasi duemila anni giacevano nell’oscurità e nel silenzio del sottosuolo. Inaugurata nel settembre del 2016, l’area ospita un impianto produttivo di età imperiale romana, utilizzato probabilmente fino al quarto-quinto secolo d.c., composto da frantoi vinari e oleari e da spazi adibiti a cantina e magazzino. Presenti all’ultimo sopralluogo i responsabili della Soprintendenza archeologica della Regione Marche, il Segretariato regionale del ministero dei Beni culturali e il Comune di Osimo con gli assessori alla Cultura Mauro Pellegrini e al Turismo Michela Glorio.