Osimo

Osimo, il Comune apre una raccolta fondi di solidarietà alimentare

Per fronteggiare l'emergenza sociale generata dall'attuale situazione sanitaria, il municipio ha deciso di aprire il conto alle donazioni. Riaperti anche i termini per la domanda dei buoni spesa

OSIMO – Donare un buono spesa a chi non ha abbastanza da mangiare. Il Comune di Osimo organizza una raccolta fondi di solidarietà alimentare per fronteggiare l’emergenza sociale generata dall’attuale situazione sanitaria. «Si tratta di risorse che andranno ad aggiungersi ai fondi messi a disposizione della Protezione civile per i buoni alimentari. La possibilità di avviare la raccolta è da ritrovarsi nella normativa della Protezione Civile – commenta il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni -. L’ordinanza nazionale prevede infatti che i Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare eventuali donazioni. Proprio a tal fine è autorizzata la raccolta fondi».

Tutti coloro che volessero contribuire alla raccolta fondi del Comune di Osimo per integrare i buoni alimentari possono farlo: la causale da inserire è “Donazioni emergenza Covid-19” e il conto su cui confluiranno le donazioni è quello della tesoreria comunale, codice Iban IT53E0103037490000001492858.

Sono stati riaperti a Osimo i termini per la presentazione della domanda per i buoni spesa emessi nell’ambito dell’emergenza Covid-19. C’è tempo fino alle 12 di mercoledì 29 aprile. La Misericordia intanto ha attivato un servizio di sostegno psicologico per tutti coloro che si sentono oppressi in questo momento.

I buoni spesa sono stati, ad oggi, erogati a 581 nuclei familiari della comunità. Sono stati distribuiti 155mila euro e restano da assegnare altri 39mila e 104 euro, per questo è stato indetto un secondo bando.

«Il Comune non lascerà, in ogni caso, indietro nessuno. Continua incessante la collaborazione con le associazioni onlus del territorio come la Caritas per la distribuzione anche di generi di prima necessità – continua Andreoni -. L’emergenza sanitaria sta creando una categoria di nuovi poveri che fino a ieri provvedevano da soli ai propri bisogni e a quelli dei loro cari. Il nostro Comune, con gli uffici dell’Assessorato Servizi sociali che coordino, è in prima linea in questo aiuto che non è solo materiale ma anche di ascolto, di presa in carico. Tante persone telefonano per avere indicazioni e spesso non sono telefonate semplici da ascoltare. Dall’altra parte della cornetta ci sono storie di chi fino a ieri dice non aver avuto problemi economici».

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