Osimo

Osimo, più di cinque milioni a bilancio per il sociale

Una cifra maggiorata rispetto al precedente quando il capitolo prevedeva quattro milioni. A spiegare la ripartizione il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni

OSIMO – Il Comune di Osimo ha messo a bilancio cinque milioni e 136mila euro per il sociale quest’anno: una cifra maggiorata rispetto al precedente quando il capitolo prevedeva quattro milioni. Eliminata la quota fissa della mensa scolastica.

«Da venti euro mensili a zero. Si è voluto razionalizzare i costi dei servizi stessi, ad esempio eliminando il gravame della cosiddetta “quota fissa, che spesso è percepita come iniqua perché bisogna pagarla anche quando i bambini sono assenti da scuola – dice il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni -. Il costo del servizio diventa variabile (mese per mese) e agganciato solo alle effettive presenze».

Paola Andreoni

Il trasporto scolastico poi conferma l’abbattimento sostanziale delle tariffe già operato e sono state aumentate le percentuali di sconto in base all’Isee. Per quanto attiene agli asili nido, è stato operato un ulteriore abbattimento del cinque per cento della quota fissa, dopo quello del cinque dello scorso anno, con un risparmio che si attesta su 155 euro per una famiglia con Isee inferiore a diecimila e 389 euro. Aumentato anche di ventimila euro il fondo per l’assistenza domiciliare agli anziani che passa così da 150mila a 170mila euro. L’aumento corrisponde a mille e 81 ore in più: questo permette di offrire più servizio e ampliamento dei beneficiari oltre che un aumento di ore lavorative per il personale della Asso che gestisce il servizio. Per l’assistenza educativa scolastica il fondo è stato aumentato di 60mila euro per il 2021.

«Da quando ho avuto la delega dei Servizi sociali sono avvenuti importanti cambiamenti – continua Andreoni -. Uno di questi è il lavoro svolto per sostenere le famiglie abbassando le tariffe dei servizi essenziali educativi e scolastici. L’altro impegno è riscontrabile nell’aumento delle ore di assistenza sia scolastica che domiciliare. Il Comune ha proseguito quest’anno la politica di sostegno della famiglia e ha continuato ad abbattere i costi sostenuti per la frequenza dei figli minori ai servizi comunali, per quanto possibile, nel rispetto dei vincoli di bilancio. La “ratio” di fondo è stata realizzare un progetto sociale di aiuto diffuso alle famiglie con figli in età scolare per la fruizione dei servizi dedicati in base all’Isee (scaglioni fino a 30mila). Tutto questo dovendo tener contro della situazione socio-economica non rosea e dagli esiti ancora inceri per la pandemia da Covid».

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