Osimo

Osimo, l’associazione “Il baratto” ha trovato casa

Nata dalla mente geniale e innovativa dell’imprenditore Roberto Mosca, compie 12 anni e da quasi due mesi è alla ricerca di una sede

I volontari del "Baratto"
I volontari del "Baratto"

OSIMO – Finalmente ha trovato casa. L’associazione “Il baratto” di Osimo, nata dalla mente geniale e innovativa dell’imprenditore Roberto Mosca, compie 12 anni e da quasi due mesi è alla ricerca di una sede. «Dateci una mano, segnalate sedi, magazzini, garage che possono essere disponibili, in comodato d’uso per circa otto mesi. Crediamo nel valore della rete che pratichiamo quotidianamente e siamo sicuri che da questa rete arriverà una soluzione», avevano detto lanciando un appello. Ce l’hanno fatta adesso e i volontari aspettano tutti al civico 94 di via Ungheria.

L’idea del compianto Mosca era quella di creare uno spazio dove praticare un’economia alternativa basata sullo scambio, sul riuso e sul riciclo. Un modo per salvaguardare l’ambiente, aiutare le persone in difficoltà, alimentare la battaglia contro lo spreco. Con le recenti norme anti Covid l’associazione si è adeguata come tutte. Il “Baratto” è luogo di incontro, di scambio e di solidarietà, un punto di riferimento insomma a Osimo che adesso chiede aiuto agli osimani stessi per continuare a esercitare. Dal sostegno ai centri terremotati all’invio di aiuti ai profughi della rotta balcanica. «Prima siamo stati ospiti nei locali della madre dell’imprenditore, la signora Ida, dal 2009, e poi in quelli dell’Astea in via Barbalarga, dal 2014. Siamo un centinaio di nuclei familiari associati, dieci volontari con aperture quasi quotidiane – hanno detto i volontari -. Tutto questo senza alcuna pubblicità, solo con il passaparola. Gli ambienti sono sempre stati accoglienti, puliti e ordinati. Le persone possono scegliere ciò che preferiscono, proprio come in un negozio. Ci occupiamo di nuclei familiari in difficoltà, ancora di più dall’inizio della pandemia. Alla fine del mese di gennaio abbiamo ricevuto dall’Astea una lettera di sgombero, c’è stato un problema di infiltrazioni d’acqua ed occorrono lavori di ripristino del tetto. Adesso ringraziamo il Comune e la generosità del signor Fioralisi. Avremo bisogno di un po’ di tempo per il trasloco».

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