Osimo

Osimo, aiuti per lo sport agli impianti in difficoltà per il virus

Già online sul sito del Comune anche l’avviso pubblico per l’erogazione di buoni spesa “una tantum” per l’acquisto di generi alimentari

Il sindaco con la giunta su Skype
Il sindaco con la giunta su Skype

OSIMO – Il Comune di Osimo annuncia aiuti per lo sport e per la spesa in un momento così difficile per la pandemia. Il sindaco Simone Pugnaloni afferma: «Lo sport è vita, benessere, sviluppo di relazioni sociali. Ora è in difficoltà, va sostenuto. Sul sito del Comune è stato pubblicato il bando promosso come assessorato allo Sport. Una quota forfettaria per tutti, un contributo aggiuntivo a chi gestisce un impianto sportivo oggi chiuso ma dove la manutenzione va effettuata comunque, e i fondi residuali a chi gestisce un settore giovanile». Scade il 23 dicembre.

Le Liste civiche polemizzano: «I contributi statali per lo sport devono essere distribuiti a tutti. Sono arrivati dal Governo 60mila euro per aiutare le associazioni sportive osimane. Il Comune chiamato alla distribuzione delle somme deve farlo assegnandole a tutte le società sportive, anche quelle che secondo l’amministrazione comunale sono dalla parte delle Liste civiche o non sono simpatizzanti dell’attuale maggioranza straordinaria. Pretendiamo che il Comune versi a ogni società sportiva di Osimo una somma uguale per tutte, senza discriminazione di sorta, che il Comune specifichi con lettera pubblica che si tratti di soldi dello Stato e non dell’amministrazione comunale, questo perché l’amministrazione comunale si è fatta bella del contributo dello Stato facendolo apparire come se fosse elargito dalla stessa. Ricordiamo che i finanziamenti di opere della Regione (vedasi i tre milioni di euro per strade ed i sei milioni per la tutela idrica di Osimo Stazione e San Biagio) sono della Regione e ugualmente gli asfalti di strade da parte dell’Anas, non sono del Comune o voluti da questo».

Già online sul sito del Comune anche l’avviso pubblico per l’erogazione di buoni spesa “una tantum” per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità per cittadini in difficoltà per l’emergenza Covid a decorrere da sabato 5 dicembre fino a martedì 15 dicembre alle ore 14. La domanda dovrà essere presentata attraverso la compilazione del modulo. Possono fare richiesta i cittadini residenti nel Comune di Osimo che nel mese di novembre 2020 hanno avuto una riduzione e/o interruzione dell’attività lavorativa sia essa dipendente che autonoma e i cittadini che alla data di presentazione della domanda si trovino in uno stato di disoccupazione-inoccupazione. Gli importi corrispondenti dei buoni spesa saranno caricati sul codice fiscale dei beneficiari. Tra i requisiti, redditi inferiori a: 700 euro per nuclei familiari composti, alla data del 30 novembre 2020, da un solo componente, mille per nuclei da due componenti, mille e 300 per nuclei da tre a quattro componenti, mille e 600 per nuclei familiari composti da cinque o più componenti. Alla data del 30 novembre devono possedere disponibilità bancarie-postali (compresi investimenti in titoli di stato, titoli azionari obbligazionari e simili) non superiori a: duemila euro per nuclei familiari composti da un solo componente, duemila e 500 per nuclei familiari composti da due componenti, quattromila per nuclei familiari composti da tre a quattro componenti e seimila per nuclei familiari composti da cinque o più componenti. Il valore dei buoni spesa è di 200 euro per nucleo familiare composto da una persona, 300 per quelli da due, 350 per tre, 400 per quattro, 450 per cinque, 550 per sei e 600 per sette.

L’assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni afferma: «Priorità ai nuclei familiari con maggior numero di figli minori e con minori disponibilità di liquidità bancarie-postali. Potrà essere presentata una sola richiesta per ciascun nucleo familiare. Per nucleo familiare si intende il richiedente e tutte le persone risultanti dallo stato di famiglia anagrafico rilasciato dal Comune di residenza. I criteri sono stati deliberati dalla Giunta Comunale e sono il risultato del confronto costruttivo con le associazioni sindacali».

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