Osimo

Offagna, il sindaco: «Stretto l’accordo tra Comune e gli eredi del piccolo Amos»

Grande soddisfazione è stata espressa da Ezio Capitani a nome di tutta la Giunta per l'accordo con gli eredi del bambino di sette anni che nel 1997 perse la vita cadendo in una buca non segnalata. L'annuncio odierno mette fine alla lunghissima vertenza legale per il risarcimento

Il Comune di Offagna
Il Comune di Offagna

OFFAGNA – Il Comune di Offagna è in dissesto economico dopo la richiesta di risarcimento milionaria della famiglia di Amos Guzzini, il bambino di sette anni che nel 1997 perse la vita cadendo in una buca non segnalata dal Comune.

Ezio Capitani, sindaco di Offagna
Ezio Capitani, sindaco di Offagna

Oggi, 29 gennaio, l’annuncio del sindaco Ezio Capitani: «Dopo oltre 20 anni dalla morte di Amos Guzzini si può chiudere definitivamente questa vicenda che ha lasciato una ferita aperta per tutto questo tempo nei suoi familiari e nella comunità offagnese. Grande soddisfazione viene espressa dalla Giunta a nome di tutta l’Amministrazione comunale per una lunghissima vertenza legale per il risarcimento che si chiude, senza attendere la sentenza di secondo grado, con un accordo tra il Comune di Offagna e gli eredi di Amos Guzzini. Un accordo fortemente caldeggiato, che riteniamo dignitoso per tutti e per il quale si ringraziano tutti i familiari del piccolo Amos, i legali e il commissario liquidatore dottor Soloperto per l’equilibrio e il senso di responsabilità con cui ha condotto la trattativa».

Il Comune aveva proposto la procedura semplificata di liquidazione per cercare di risolvere più celermente la situazione. L’organo straordinario di liquidazione aveva inviato le proposte di transazione ai due creditori che vantano le richieste più grandi, quelle che cioè hanno fatto tremare il borgo, secondo le modalità fissate in una delibera del 9 luglio scorso, per un importo corrispondente al 54 per cento del credito ammesso. Si tratta dei Guzzini appunto. Da una parte ci sono la madre Maria Cristina Lucarelli e le due sorelle Noemi e Ambra, rappresentate dall’avvocato Maurizia Sacchi, che avevano chiesto un milione e 725mila euro: il credito ammesso dal Comune alla massa passiva è pari a 830mila e 800 euro e quindi la proposta transattiva ammonta a circa 448mila euro. In queste ore il Comune ha liquidato 181mila euro alla madre. Dall’altra c’è il padre Sandro con il legale Andrea Natalini, per cui il Comune ha ammesso alla massa 260mila euro, a fronte della richiesta pari a 520mila euro, con una proposta transattiva che si ferma a poco più di 140mila euro.

«Per chiudere definitivamente la procedura del dissesto restano ancora diversi creditori ordinari da liquidare, rispetto ai quali il nostro auspicio è che anche essi accettino la proposta del liquidatore, il quale entro i prossimi mesi invierà le proposte transattive – continua il sindaco -. Anche se le conseguenze economiche e finanziarie di questa storia continueranno comunque a pesare ancora per diversi anni sul nostro Comune, la positiva soluzione di questa vicenda ci consente di guardare con più ottimismo al futuro di Offagna».

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